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Come è nata l’idea dei Fumbles?
In realtà sono 15 anni che creo programmi e sitcom con battute in cui alterno italiano e inglese, adattandomi al livello degli spettatori. Ho scritto per il teatro e la tv, in particolare per Rai e Nickelodeon, prodotti di “educainment”, in cui la parte di “education”, quella educativa, viene inserita nell’intrattenimento.
I Fumbles sono errori di spelling che prendono la forma di esseri animati: spuntano dal quaderno di Mrs Spelling, la maestra.
Fumbles non è solo un progetto televisivo, ma si amplia a più livelli. A teatro, sono rappresentati su uno schermo dove si muovono le cose. Poi c’è l’app, in cui bisogna portare i Fumbles in salvo; un modo per fruirne in maniera divertente, oltre alla serie tv.
Che cosa l’ha spinta a pensare che i bambini possano apprendere attraverso questo espediente?
I bambini sono attratti da ciò che è fantasioso. L’errore è pieno di difetti, ci si affeziona ed identifica con esso. Quello dei Fumbles è un modo molto innocente di trasgredire, perché sono dispettosi, fanno pernacchie. La “morale” di fondo è che, volendole bene, una persona migliora.
Se io scrivo “hairplane”, un aereo capellone, il bambino lo memorizza e nel momento in cui dovrà scrivere, si ricorderà dell’errore e scriverà la parola esatta perché sa distinguere tra realtà e fantasia.
Non è vero che con un simile espediente si induce all’errore; anzi, la parola corretta rimane più impressa.
C’è un progetto didattico sotto i Fumbles: ognuno di loro è associato a un colore e a un alimento, frutta o verdura. In ogni episodio, per ogni “esserino”, il bambino ricorderà quattro parole diverse.
In Italia purtroppo vige un approccio punitivo nei confronti dell’errore; invece non bisogna demonizzarlo.
Quanto è importante per i bambini imparare l’inglese così presto?
Imparare presto rende più semplice l’approfondimento, inoltre fino a 12 anni si ha la possibilità di diventare perfettamente bilingue. Dopo si può imparare comunque la lingua, ma la pronuncia non sarà mai perfetta.
Ci sarà una seconda stagione di Fumbles?
Il programma prevede in totale 48 fumbles da fruire, 8 per ciascun livello. Dobbiamo decidere se realizzarli in 3d per una seconda stagione: ci stiamo organizzando per vedere si riusciamo a trovare finanziamenti, che penso saranno privati.
Ha altri progetti in cantiere?
I fumble mi tengono molto impegnata: sono infatti 4 progetti in uno, perché comprendono la serie, lo spettacolo teatrale, l’applicazione e, infine, un worshop a cui sto lavorando. L’idea è quella di creare una playroom in cui si materializzi nella dimensione reale il percorso dei Fumbles dell’applicazione. L’obiettivo è far muovere i bambini dal divano, perché mi accorgo che sono sempre attratti dai dispositivi digitali, che li incollano davanti a uno schermo.
A parte questo, io sono la voce ufficiale della Wind