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Nella prima puntata del 28 febbraio Luca Mercalli cercherà di rispondere alla seguente domanda: quale sarà il clima che ci aspetta nel futuro? E per quanto tempo ancora sarà possibile usufruire delle risorse del pianeta che ci ospita ?
Ospiti in studio Ugo Bardi, docente di chimica all’università di Firenze, esperto in esaurimento delle risorse e Tim Jackson, docente di economia sostenibile, all’università di Surrey, in Inghilterra.
“Scala Mercalli” innanzitutto documenta ogni tematica affrontata su basi rigorosamente scientifiche. Il conduttore lo fa attraverso filmati originali girati in tutto il mondo nei quali gli scienziati mostreranno i risultati delle loro ricerche. Ma non basta: i telespettatori potranno verificare direttamente quali sono le ricadute del cambiamento climatico sulla stessa esistenza quotidiane delle popolazioni. .
{module Google richiamo interno} In Australia, ad esempio, con l’aumentare delle temperature, si vedranno chiaramente gli effetti del surriscaldamento: infatti il Bureau of Meteorology, uno dei più importanti al mondo, è stato costretto, proprio a causa delle elevate temperature raggiunte, a classificare con un nuovo colore le zone del continente che hanno già raggiunto i 50 gradi centigradi. Una cifra davvero incredibilmente alta.
Poi Luca Mercalli si trasferisce in Svizzera dove ci mostra l’Osservatorio di Jungfraujoch,situato a quasi 3.500 metri di altezza.
Sempre nella prima puntata scopriremo che Londra e Monteveglio in provincia di Bologna sono accomunati dalla medesima scelta: i cittadini più consapevoli hanno aderito al movimento delle Transition Towns, il cui obiettivo è realizzare un futuro più ecosostenibile.
Infine, l’ultimo paese di cui si ci occupa è il Cile. Qui la miniera di rame a cielo aperto più grande del mondo non produce più oro rosso a sufficienza per soddisfare i bisogni dell’umanità, che utilizza questo bene prezioso in tutte le tecnologie più avanzate e leggere, dal cellulare al tablet.
Un’azienda italiana sta costruendo un lunghissimo tunnel per penetrare in profondità ed estrarre quelle quantità di rame sufficienti per i bisogni planetari per i prossimi decenni.