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Gli 8 episodi della prima stagione ruotano intorno a tre direttrici principali e si dipanano tra inquietudine e mistero. Intruders è la storia di Jack Whelan (John Simm), scrittore ed ex poliziotto e di sua moglie Amy (Mira Sorvino): insieme formano una coppia apparentemente serena. All’improvviso, ma senza troppo clamore, lei sparisce nel nulla. Senza indizi, l’ex investigatore inizia a cercarla, incontrando sulla sua strada il vecchio collega Gary Fisher (Tory Kittles) che lo coinvolge in un’indagine, apparentemente slegata da Amy, riguardante una società segreta – Qui Reverti – i cui affiliati riescono ad essere immortali viaggiando da un corpo ad un altro dopo la morte.
Ruolo cruciale è anche quello di Madison (Millie Brown), una ragazzina di Portland di 9 anni la quale, dopo aver ricevuto la visita di uno sconosciuto che le consegna un oggetto misterioso, abbandona la famiglia in cerca della Qui Reverti. Al suo ritorno a casa Jack trova la moglie Amy, in uno stato mentale di totale confusione tanto da spaventarlo e nello stesso momento riceve la telefonata di Gary il quale lo allarma con nuove informazioni riguardanti uno strano legame di Amy con una sua ex cliente. Solo nel finale di stagione Jack scopre la profondità allarmante e la forza dell’organizzazione per la quale ha perso Amy.
Il protagonista della serie, Jack Whelan, è interpretato dall’inglese John Simm, volto noto di tanti telefilm britannici a cominciare da Life on Mars fino al Doctor Who. L’attrice premio Oscar Mira Sorvino (La dea dell’amore, Mimic e, recentemente, Falling Skies) veste i panni della moglie scomparsa di Jack. Il killer Richard Shepard è interpretato da James Frain (il Thomas Cromwell dei Tudors) mentre Millie Brown (giovane Alice in Once Upon a Time in Wonderland) è la piccola Madison e Tory Kittles (True Detective) è Gary Fischer, avvocato ed ex compagno di scuola di Jack che lo contatta per risolvere un mistero.
The Hollywood Reporter ha definito Intruders “un paranormal thriller inquietante e avvincente che causa dipendenza”; la serie ha toni gotici suggeriti anche da una fotografia che privilegia gli sfumati e i colori non brillanti per creare quell’aura che è indispensabile in una serie in cui normale e paranormale si intrecciano.