Questa la vicenda al centro della pellicola che ha affascinato milioni di spettatori di ogni età. Negli anni Cinquanta, la giovane Baby Doll (Emily Browning) viene accusata ingiustamente di aver ucciso la sorella in un attacco di pazzia e, come conseguenza, viena chiusa in manicomio. Il racconto della pellicola si snoda nei cinque giorni prima che venga lobotomizzata. Nel corso della detenzione forzata, la ragazza stringe amicizia e alleanza con Rocket (Jena Malone) e la sua sorella maggiore Sweet Pea (Abbie Cornish), nonché con Blondie (Vanessa Hudgens) e Amber (Jamie Chung), le quali sognano la fuga, proprio come Baby Doll.
Il manicomio appare come una sorta di palcoscenico sul quale sembrano prendere vita gli incubi delle protagoniste: le cinque detenute si ritrovano a ballare in un bordello burlesque. Durante una lezione di danza sensuale della maestra Vera Gorski (Carla Gugino), Baby Doll si ritrova catapultata in un’epoca strana e non quantificabile temporalmente del Giappone feudale. Qui fa uno strano incontro: conosce un uomo che le suggerisce come scappare dall’istituto, dicendole che serviranno cinque oggetti: una mappa, un fuoco, un coltello e una chiave e…
Tutti molto bravi gli attori che danno vita a personaggi strani, singolari, ma vivi e in grado di comunicare pulsioni e passioni al pubblico. Tra questi Jon Hamm (“Mad Men”) interpreta il neurochirurgo del manicomio. Tra le altre curiosità, c’è da sottiolineare che Amanda Seyfried e Evan Rachel Wood hanno rifiutato per precedenti impegni le parti, rispettivamente, di Baby Doll e Rocket. Mentre, Angelina Jolie era stata presa in considerazione per la parte di Vera Gorski. Ma poi per una serie di motivi, non se ne è fatto più nulla. Per potersi calare nei personaggi con totale credibilità, ile attrici hanno affrontato una serie di esercizi preparativi di notevole impegno sia fisico e psicologico. Già prima delle riprese, il cast all-girl si è sottoposto intense sedute d’allenamento, cinque giorni alla settimana, sei ore al giorno, riguardanti preparazione fisica, arti marziali, coreografie di combattimento e uso delle spade.Una mole di lavoro non indifferente che ha influito molto sul fisico di ognuna. Ma alla fine, il lavoro ha dato i propri frutti e i risultati hanno premiato tutti gli sforzi. Ciò non toglie che Vanessa Hudgens abbia pubblicamente confessato che il periodo di training è risultato “un tormento”.