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Nicolò.
Pur essendo un ragazzo molto giovane, ho tre passioni abbastanza inconsuete: le piante (insieme ai fiori), i polli e la cucina. La cucina mi permette di combinare al meglio tutti e tre i miei interessi e mi consente di staccare la spina dai problemi nei momenti maggiormente intensi della mia vita. Frequento la facoltà di agraria, vivo con la mamma, il papà, mio fratello, due cani e un gatto nell’Oltrepò pavese. La mia idea di cucina è molto legata alla terra e nel mio futuro spero che questo diventi la mia professione. Vorrei portare avanti una gastronomia che si basa sull’utilizzo di grandi materie prime coltivate nell’orto adiacente alle cucina. Vorrei vincere MasterChef per approfondire lo studio della cucina e diventare qualcuno nel mondo della ristorazione.
Amelia
Gli ultimi anni della mia vita non sono stati facili, mi sono trovata ad affrontare la malattia con cui ha dovuto combattere il mio fidanzato. Ho capito che la vita è tutta una sfida, quindi meglio affrontarla con il sorriso e con la grinta giusta. La mia cucina è stata l’ancora di salvezza per il mio fidanzato (parole sue) infatti, per la buona riuscita della terapia che ha dovuto affrontare, era fondamentale che lui si nutrisse a sufficienza. Tutti i giorni gli preparavo dei piatti sfiziosi e stuzzicanti: all’inizio è stata dura, ma poi ha funzionato e lui non smette mai di ringraziarmi. Adesso che sembra tutto risolto, voglio rendere concreta la mia passione per la cucina e per il cibo con l’appoggio di Roberto e di tutta la mia famiglia, voglio renderli felici ed orgogliosi del percorso che sto facendo.
Paolo
Nasco a Cuneo in una tipica famiglia piemontese molto religiosa. Sono figlio unico, ma ho tanti cugini. A casa mia cucinava mio papà, una cucina di montagna occitana con molta cipolla, patate e aglio. Ho sempre creduto in Dio, durante l’adolescenza scopro la comunità di Taizé, che ha un modo di vivere la fede che mi aiuta ad affrontare i problemi tipici dell’adolescenza. L’informatica diventa la mia passione e dopo il liceo decido di studiarla all’università. Sono fortunato e mi laureo durante il boom, trovo lavoro subito e parto per Milano, dove lavoro in posti bellissimi. Nei week end torno a Cuneo e inizio a fare l’animatore in parrocchia e ai campeggi. Conosco Paola, dopo 2 anni ci sposiamo e decidiamo di tornare a Cuneo. La nostra famiglia è bellissima, abbiamo tre splendide creature. Da quattro anni sono un catechista di un gruppo di bimbi. Ho iniziato a cucinare per i miei compagni di stanza all’università, e da allora è stato un crescendo di passione e amore per il cibo. Cucinare è donare qualcosa di te che l’altro assimila, è donare un momento di felicità, è dare da mangiare agli affamati. Anche se l’informatica è la mia passione e professione, il mio futuro lo vedo in cucina, in una cucina grande dove si cucina con il sorriso sulle labbra e si sperimenta il Paradiso.
Stefano.
Probabilmente non avevo ancora compiuto il mio quinto anno di vita quando fui folgorato dalla cucina e dall’istinto che mi proiettò verso i fornelli e mossi il primo passo verso un vero amore. Da allora la passione per la cucina non mi ha più abbandonato ed è ancora la mia forma di espressione preferita. Con la trasformazione del cibo trasmetto emozioni, a me stesso e a chi condivide ogni volta con me quel momento di convivialità. La creazione di un piatto è spesso una metafora di vita, la ricerca della felicità raggiunta per tentativi. Oggi sono un uomo sereno, socialmente stabile ed economicamente indipendente.
Qui le anticipazioni sulla puntata della semifinale.