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Il direttore di rete Andrea Vianello apre ringraziando la Fao: il progetto è segno della volontà del servizio pubblico di raccontare la realtà al pubblico della tv generalista. Bisogna aprire gli occhi davanti ai problemi importanti, ma verrà dato spazio anche a notizie positive. Il format è prodotto dalla Rai.
Viene mostrata quindi un’anteprima di Scala Mercalli, cioè la copertina che andrà in onda alla prima puntata. Varie le tematiche documentate: il ritiro dei ghiacciai, l’esaurimento del petrolio, gli effetti dell’accaparramento delle terre in Africa dove, però, non tutto è perduto perché i progetti degli orti strappano terra al deserto.
Luca Mercalli esordisce con un programma tutto suo: divenuto volto televisivo grazie a un’intuizione di Fabio Fazio, sabato sarà prima ospite a Che tempo che fa, poi inizierà la sua trasmissione.
Dal direttore Vianello, la parola passa a Luca Mercalli: c’è una comunità scientifica frustrata, che conosce bene i problemi e non trova l’appoggio di una comunità internazionale per risolverli. Le problematiche affrontate da Scala Mercalli cercano da tempo un riscontro politico internazionale, perché manca un anello di collegamento fondamentale, cioè la comunicazione. Le conferenze internazionali da sole non bastano: da un lato la scienza è matura per darci gli allarmi giusti, dall’altro la tecnologia è in grado di rispondere alle esigenze, perciò manca un ultimo aspetto: che la consapevolezza arrivi all’opinione pubblica, alle persone. Lo scopo è che la conoscenza non rimanga più confinata a una ristretta comunità di scienziati.
Il taglio è internazionale: l’obiettivo è stato realizzare un percorso lungo i cinque continenti, sviluppato attraverso la narrazione dello scienziato Mercalli, che tenta di raccontare le evidenze scientifiche che si sono create dopo lo sviluppo economico ed industriale dell’umanità. Verrà inoltre data voce a filosofi, contadini e, più in generale, gente che ha a cuore la natura e che voglia trovare soluzioni.
Passare dalla denucia alla soluzione non è semplice, ma senza dubbio l’informazione è il primo passo, spiega Mercalli. Saranno mostrate anche le esperienze di giovani all’estero, che maturano professionalità all’estero ma poi non riescono a trovare soluzioni qui. I grandi cambiamenti non avvengono all’improvviso, bisogna farli passare con gradualità.
In studio troveremo ospiti, ma non i soliti opinionisti televisivi: ci saranno invece tecnici, persone competenti. Vianello sintetizza insomma che “non troveremo la faccia, ma il contenuto”. La tv è un mezzo potente, prosegue Mercalli: servirebbe una vita di conferenze per avere il pubblico di un solo minuto di televisione.
La quinta puntata del programma sarà interamente dedicata a clima e agricoltura.
La conferenza si conclude qui; l’appuntamento è dunque per sabato alle 21.30 su Rai Tre