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Crozza continua: da dicembre c’è una grossa novità nel Paese delle meraviglie: è Sergio Mattarella. Di cui non abbiamo ancora una foto sorridente. Ditemi se avete mai conosciuto una persona che mantiene la stessa espressione per 70 anni. E sullo sfondo scorrono le foto del Presidente quando era piccolo.
Il monologo continua: per Mattarella al posto dell’auto blu hanno costruito il tram blu. Ma se Mattaerella deve andare dalla Merkel come ci arriva? Con l’autostop, naturalmente. O meglio con l’autostop di Stato. Ma poi si è scoperto che, mimetizzati, intorno a lui, per la sua sicurezza, c’erano molte persone. Risultato: se avesse preso un volo di Stato, le spese sarebbero state minori.
Subito dopo il monologo continua con riflessioni su Matteo Salvini. “Era meglio Attila” dice il comico, dove arriva Salvini ci sono sempre scontri”. E successivamente è la volta dell’imitazione di Enrico Mentana.
Dice Crozza: solo il logo de La7 va in onda più di Mentana, il direttore del tg La7. La parodia inziia con Mentana-Crozza che cerca i suoi inviati ma non li lascia parlare. Il motivo della maratona del direttore è la seguente: Renzi ha deciso di non manigiare più i carboidrati. Ad un certo punto la voce di Mentana-Crozza viene interrotta da una cameriera che passa l’aspirapolvere in studio. E subito dopo da un extracomunitario che vuol vendergli delle rose. Blocco pubblicitario.
Si riprende la diretta con un monologo su Gino Paoli e sul fatto che sia stato inquisito per aver portato due milioni di euro in Svizzera. Nell’ironia di Crozza c’è della malinconia e dell’incredulità per quanto ha scritto e rappresentato Paoli. Poi la parodia: Crozza si “Paolizza” e canta un brano: maledetta Svizzera”. “E’ in buona compagnia, Paoli” continua Crozza, ” nella sua stessa condizione ci sono Gianna Nannini, Tiziano Ferro, Umbero Tozzi”. Si continua sulla scia dell’evasione fiscale. In Germania ci sono ottomila persone indagate per evasione, in Italia sono 200.
Poi il discorso continua sulla cuoca nullatenente che, forse a sua insaputa, si ritrova 39 milioni su una banca svizzera. Si sospetta che potrebbe essere presumibilmente la cuoca di Flavio Briatore. E Crozza si trasforma nel marito della Gregoraci. Se una cuoca è brava col nero di seppia è brava con qualunque nero” dice. E la parodia continua. “Vivo a Londra da anni, io con l’Italia non ho più nulla a che fare. Questa accusa mi fa venire il latte di soia alle ginocchia”. Crozza- Braitore parla poi della sua compagnia aerea la Billion- Air dove un biglietto aereo costa più di una casa a Dubai e vengono serviti ottimi Vol au vent. Segue una canzione a tema. Pubblicità
Adesso Crozza si sofferma sui danni fatti alla Barcaccia dagli olandesi. Come fare per essere risarciti? “Dateci due Van Gogh e chiudiamo il contenzioso” dice il comico. Arriva, dopo, la parodia di Arrigo Sacchi e la polemica che nelle squadre Primavera ci sono troppi giocatori di colore. E qui si riscontra una notevole caduta di stile di Crozza che cade in una serie di volgarità.
Altra parodia di Crozza: stavolta si trasforrma in Massimo Ferrero, il Presidente della Sampdoria, detto il Viperetta. Buona la resa dell’imitazione, ma ci sono da registrare altre volgarità tra una battuta e l’altra. Crozza-Ferrero parla sconclusionatamente, si sofferma sul derby Genova Sampdoria, sull’acqusito di Eto. Pubblicità.
Parte finale: Kazzenger, ovvero la parodia di Voyager e di Roberto Giacobbo. E’ un susseguirsi di battute. Alcune: ” Kazzenger,il programma che in quanto a rigore scientifico se la gioca al fotofinish con Peppa Pig”. “Per sembrare più giovane Susanna Messaggio si fa chiamare Susanna Whatsapp?”
Si conclude qui la prima puntata. Arrivederci a venerdì prossimo.