Subito parola al protagonista: “Ho insegnato matematica a scuola e mi sono accorto che i ragazzi preferivano di gran lunga il linguaggio dei rapper a quello cattedratico. Allora mi è venuto in mente di usarne uno simile per spiegare argomenti generalmente ostici ai ragazzi. Ma quando ho presentato “Il congiuntivo” per Sanremo 2018 non credevo mai sarebbe stata presa in considerazione”.
Racconta di quando – per la prima volta – ha provato a spiegare il “Teorema di Ruffini” agli alunni, sperimentando con il linguaggio. Ricordiamo che Lorenzo Baglioni è laureato in matematica e ha insegnato per un periodo a ragazzi della scuola media.
Dice che in realtà non conosce così bene il congiuntivo e non sa se questa trovata di usare un linguaggio diverso a scopo pedagogico possa davvero insegnare qualcosa. Però racconta che i genitori dei suoi ex allievi lo informavano spesso su quanto i loro figli riuscissero ad appassionarsi.
Segue una domanda sull’Accademia dela Crusca che approva termini come “petaloso” e su quali politici, secondo lui, parlano peggio. “Non mi sento di dire assolutamente nulla sulla Crusca. Ho scritto questa canzone per amore della nostra lingua e in questo mi ci rivedo molto. Sono meno d’accordo con prese di posizione come quella sugli inglesismi“. No comment sui politici.
Sull’omonimia con Claudio Baglioni, dice di doverla gestire già da anni. “A volte mi sono divertito anche a spacciarmi per suo nipote, ma non ha mai funzionato. Per la prima volta c’è un Direttre Artistico con lo stesso cognome di un concorrente e non so bene come prenderla. All’inizio ero incredulo, ora ci scherzo su”.
A “Bella Prof” farà seguito anche un omonimo progetto televisivo. “Venendo dal teatro, mi interessa molto anche la presentazione scenica come il videoclip. Ho realizzato 12 pillole di 5 minuti su vari argomenti che andranno in onda su Sky Uno nei prossimi mesi”. Si tratterà di un cosiddetto “edutainment”, in cui si mescoleranno l’ironia e lezioni vere e proprie.
“Non sto più insegnando. Nella vita vorrei fare l’artista, ma potrei anche tornare ad inseganre, un giorno”. In questo album ogni canzone parla di qualche tecnicismo, esaltato proprio dal contrasto col linguaggio usato. Un argomento che vorrebbe mettere in canzone è la storia. “Ci ho già provato, ma si rischiava di perdere l’effetto comico che volevo e l’ho accantonata. Vorrei fae anche una canzone sulla geografia, in particolare sui capoluoghi“.
Domanda che gli chiede un’opinione sulla scuola attuale. “Le canzoni che i ragazzi hanno avuto alle mie canzoni mi hanno fatto capire che sono molto più svegli, curiosi e interessati di come li dipingiamo. Io credo fortemente nei giovani. La scuola forse si dovrebbe aggiornare dal punto di vista digitale, ma ho fiducia”.
La conferenza stampa finisce qui.