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Sul solco della grande tradizione degli sceneggiati “mistery” trasmessi negli anni Settanta (uno su tutti, “Il segno del comando”), Raiuno propone la fiction ambientata alla fine dell’Ottocento. Interpretata da Miriam Leone, Lino Guanciale, Lucrezia Lante Della Rovere e Andrea Bosca, lo sceneggiato narra la storia di una donna che lotta per la sua libertà: libertà da un padre autoritario, da un matrimonio combinato e da tutte le convenzioni dell’epoca.
Non si tratta tuttavia solo di un melò, come potrebbe sembrare in un primo momento, mistero e il giallo sono in agguato. “Si tratta di un melodramma rivisitato in chiave moderna – spiega il direttore di Rai Fiction, Tinni Andreatta -. L’uomo del destino di Clara, la protagonista, è misterioso e a un certo punto crede anche di averla uccisa. Al centro della storia c’è una figura femminile che cerca la sua emancipazione”.
Il produttore Luca Bernabei conferma: “’La dama velata’ era nata come una serie melò poi la Rai ci ha spinto verso il mistery che l’ha modernizzata”. La protagonista, Miriam Leone, descrive la sua Clara come “tre donne in una: la contadina libera dei primi tempi, la moglie di un uomo di città e la dama velata”.
Sarà proprio quest’ultima, creduta morta da tutti, a tornare misteriosamente nascosta da una veletta nera per cercare di dare un volto a chi ha tentato di ucciderla e scoprire se davvero fosse stato suo marito.
Il consorte è interpretato da Lino Guanciale che commenta: “Anche il mio personaggio, il conte Guido Fossà, è una voce dell’epoca che abbiamo cercato di ricostruire nella fiction. E’ un dandy, come lo descriverebbe Baudelaire, un uomo libero poi costretto a sposarsi per volontà della famiglia. Un uomo libero, insomma, ma con tutta l’impossibilità di esserlo”.
A proposito della libertà, Miriam Leone riprende: “Clara è una donna che, come tante, tra le pareti domestiche ha lottato per emanciparsi e si è ribellata a una società patriarcale che imponeva matrimoni combinati. Sono donne di cui la storia non ci ha tramandato i nomi. Dalle persone che la circondano Clara è considerata una matta, come era accaduto in passato a sua madre, perché è uno spirito libero”.
Si distingue per il vicedirettore di Rai Fiction, Francesco Nardella, l’influenza dei film di Alfred Hitchcock come “Psycho” e “Rebecca, la prima moglie”. Da segnalare i costumi di Enrica Riscossi. “Abbiamo cercato di renderli adatti alla personalità dei personaggi più che strettamente aderenti alla moda dell’epoca” – spiega Bernabei che aggiunge -: “sulle musiche di Paolo Buonvino abbiamo lavorato ben un anno e mezzo”.
Qui le date di messa in onda delle serie che vedremo prossimamente su Rai1
non credo che la Leone sia un attrice! la storia sembra interessante, ma avrei messo qualcun’altra! La Leone nn credo sia una scelta giusta! molto antipatica da conduttice, poco spontanea!