Il testo del ritornello della canzone di Meta e Moro è molto simile a quello di “Silenzio”, brano scritto dai due cantautori e da Andrea Febo. “Silenzio” aveva partecipato a Sanremo Giovani 2016, cantata da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali.
Se ne era parlato insistentemente durante la conferenza di questa mattina. Molte domande dei giornalisti hanno insistito proprio sulla possibilità che ci si trovi davanti ad un episodio di plagio. Claudio Baglioni, il Direttore di Rai1 Angelo Teodoli e il Vicedirettore Claudio Fasulo avevano difeso i favoriti di questo Festival. “Per quello che sappiamo finora, Meta e Moro hanno rielaborato parte di una vecchia canzone, ma lo hanno fatto rimanendo entro i vincoli stabiliti dal regolamento”.
Avevano aggiunto, in chiusura, che si stava continuando ad esaminare il caso per arrivare ad una decisione fondata su elementi più concreti possibili. Non c’è stata la svolta entro la serata di oggi e, dunque, si è preferito sospendere l’esibizione per non alterare la gara. Lasciarli cantare costituirebbe un problema nel caso in cui si arrivasse alla decisione di escluderli dal concorso.
Il testo di “Silenzio“, ad un certo punto, recita: “Non mi avete tolto niente, non avete avuto niente, questa è la mia vita che va avanti oltre tutto e oltre la gente”. Quello di “Non mi avete fatto niente” – con cui gareggiano Moro e Meta – nel ritornello include: “Non mi avete fatto niente, non mi avete tolto niente, questa è la mia vita che va avanti, oltre tutto, oltre la gente”. La somiglianza è evidente. Resta da capire se sia o meno accettabile regolamento alla mano.
Fabrizio Moro aveva detto pubblicamente, nei giorni scorsi, di aver ripescato parte di una sua canzone e di averla rielaborata. Lo aveva fatto, viene da pensare, sicuro di aver comunque rispettato il regolamento. Secondo le regole, si può ricampionare o rielaborare parte di un brano già pubblicato purché non incida per più del 30% della durata della canzone.
A detta di Claudio Baglioni e del Vicedirettore Claudio Fasulo, la canzone di Ermal Meta e Fabrizio Moro rispettava questo limite. Come attenuante si era anche tirato in ballo il fatto che il brano – eventualmente – plagiato sia stato scritto dallo stesso Fabrizio Moro. Alcuni giornalisti avevano messo in evidenza come il pezzo sospettato di plagio faccia parte del ritornello, quindi del cuore della canzone. Sembrava non ci fossero comunque problemi. Evidentemente, un esame più attento ha fatto vacillare questa certezza.
Post in aggiornamento
– In un primo comunicato stampa della Rai, si era parlato di sospensione di Ermal Meta e Fabrizio Moro. Poi è arrivata una precisazione: non si tratta di vera e propria sospensione, bensì di rinvio in attesa di approfondimento.