Subito le domande. Il fatto che cantate in italiano vuol dire che il prossimo disco sarà in italiano o è un caso isolato? “Non è un caso isolato perché abiamo già in mano altre canzoni in italiano. Un ampliamento degli orizzonti dei The Kolors. Ho cantato in italiano con Fedez, J-Ax e Levante“, dice il frontman Stash.
Aggiunge di aver studiato tanto per non snaturare il progetto del gruppo. In caso di partecipazione all’Eurovision, porterebbero “Frida (mai, mai, mai, mai)” nella versione in inglese, particolarmente adatta.
Come mai Frida kahlo? Perché il (mai, mai,mai, mai)? “Il riferimento a Frida Kahlo è voluto per il fatto che lamore contemporaneo è molto affine all’approccio di Frida all’amore, alla positività che questo sentimento deve suscitare. Parliamo di una storia andata male con protagonista una donna, perché le donne ci insiegnano molto, soprattutto in amore”.
Frida Kahlo è una pittrice e artista poliedrica messicana del Novecento. Oltre che per le sue opere, è famosa per la sua vita particolarmente avventurosa e tormentata, del tutto fuori dagli schemi, soprattutto in amore. Il suo approccio alla vita è diventato un esempio molto seguito negli ultimi tempi.
In futuro farete qualcosa legato a Napoli o alla canzone napoletana? Risponde di nuovo Stash, dicendo che già ora, nella loro musica, ci sono inflessioni che vengono dalla musica napoletana del dopogurerra. Aggiunge che vorrebbero fare qualcosa, ma senza cadere nella retorica napoletana, che non farebbe al caso dei The Kolors.
“Non mi spaventa che altri possano già prendere ispirazione da noi, anche dal punto di vista del look. Abbiamo chiaro il quadro in cui presentare il nostro progetto. Anche noi abbiamo punti di riferimento, dai Beatles, a Michael Jackson, a tutti gli anni ’80.
Cosa succede dopo Sanremo? Come vivete questo Festival? “Non abbiamo fatto ad hoc la canzone per Sanremo e non abbiamo deciso di venire solo per utilizzarlo come vetrina. Cerchiamo di imparare il più possibile dai veterani e anche – come per i social – ad insegnare loro qualcosa. Dopo Sanremo non abbiamo programmato uscite, ma abbiamo molte canzoni pronte”.
I fan cosa dicono? “Sono contenti perché loro ci avevano chiesto più volte di cantare in italiano. Ci sono anche dei tormentoni social cul nostro (mai, mai, mai, mai). Questo è il brano che ci rappresenta in italiano.
Con Liberato ci sono stato contatti? “Non posso e non voglio dire niente. Noi amiamo quel tipo di artista e quel tipo di progetti. Rappresenta la scena “new-soul” napoletana, che ha spinta internazionale”.
“Per venerdì aggiungeremo qualcosa alla nostra esibizione. Del resto, Tullio De Piscopo aggiunge per forza qualcosa, anche solo con la sua presenza. Appena gliel’ho chiesto si è fatto subito inviare il pezzo per studiarlo e capire dove potremmo intervenire”.
Stash conclude parlando della situazione sociale di Napoli e dicendo che si esagera spesso con i problemi della città. “Sono anche in altre parti, la prima volta che ho sentito parlare di “baby gang” ero a Milano, ad esempio”.
La conferenza stampa finisce qui.