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Pochi fotogrammi, ma uno spot ricco di citazioni e ironia. Carrefour pubblicizza la propria catena di negozi con un promo semplice e allo stesso tempo efficace.
Il protagonista è un ragazzo che, anziché sfoggiare un fisico scultoreo, si mostra in tutta la sua normalità di persona con qualche chilo in più.
Siamo davanti alla parodia della celebre scena del film American Beauty, di cui riprende la colonna sonora, ma invece di un tappeto di rose rosse, l’immagine ci restituisce un ragazzo su una serie di prodotti venduti a basso prezzo. Dallo stracchino alla passata di pomodoro, dallo shampoo al latte, il protagonista si adagia in maniera quasi goduriosa sulle confezioni, chiudendo gli occhi in una divertente espressione sorniona.
In tempi di crisi, i prodotti sottocosto sono ancora più ambiti dai consumatori rispetto al passato. Un amore che sfocia nella passione, tanto da caricarsi di sensualità. Si passa così dal primo piano a un’inquadratura a figura intera, scoprendo sempre più il corpo del protagonista, opportunamente coperto nelle parti intime. Senza essere volgare, lo spot cattura l’attenzione dello spettatore comunicandogli in maniera indiretta che i prodotti che cerca sono proprio da Carrefour. Non a caso, il claim finale è “Sottocosto, ti adoro”.
Cerca di giocare sulla sessualità anche lo spot di Kellog’s Extra, una marca di cerali per la colazione. In realtà però, pur risultando inizialmente divertente, la pubblicità punta su un’ambiguità fine a se stessa, con un claim che non si capisce bene a cosa alluda nello specifico.
Protagonista è un uomo che, al mattino presto, va di fretta. L’uomo si sta preparando per andare al lavoro: appena uscito dalla doccia, l’orologio gli mostra un orario tardo. Si precipita allora ad aprire i cassetti, c he trova vuoti; corre davanti alla lavatrice, ma l’elettrodomestico è ancora in pieno lavaggio.
La soluzione è dunque una sola: indossare l’unico possibile paio di mutande, cioè quelle rosa della compagna.
La donna rientrerà poco dopo insieme a un’amica, trovandolo tranquillamente seduto a tavola in mutande mentre fa colazione con i cereali. Davanti all’espressione stupita delle due ragazze, il protagonista, imbarazzato, incrocia le gambe per nascondere le mutande femminili. È a questo punto che parte il claim pubblicitario: “Se lo provi, ci prendi gusto”: il riferimento è ai Kellogg’s Extra, però non è subito comprensibile. Si cerca invece di sfruttare in maniera superficiale il dibattito su gender e omosessualità, una tematica di ben altra importanza.
Viene infatti sfruttata l’ambiguità, lasciando intendere che l’uomo provi gusto ad indossare quelle mutande; solo in un secondo momento si capisce che, invece, il riferimento è al fatto che la fretta sia improvvisamente sparita davanti alla bontà della colazione. Una gratuità che poteva essere evitata, specie se il prodotto da reclamizzare è addirittura un alimento, che poco ha a che vedere con unsimile argomento.