Ermal Meta torna a parlare alla stampa dopo due giorni di passione per il rischio di violazione del regolamento. La vicenda si è chiusa bene: lui e Fabrizio Moro sono tornati in gara con “Non mi avete fatto niente” ed ora sono i favoriti quantomeno per salire sul podio.
“Ho prodotto io l’album e contiene le sonorità più svariate. Non è un album di genere: contiene pop, rock, elettronica… L’ho autoprodotto, perché per me è fondamentale non avere filtri”.
Una delle canzoni si chiama “Caro Antonello”, una lettera dedicata ad Antonello Venditti e scritta di getto durante un viaggio. Questa mattina il cantautore romano lo ha chiamato per ringraziarlo e congratularsi, dicendo di essersi anche emozionato.
“Ogni volta che scrivo un disco ne scrivo due, perché mi piace creare un percorso che sia il più possibile lineare. “Non abbiamo armi” si chiama così perché nella vita l’unica cosa che abbiamo le nostre emozioni. È lì che riusciamo ad esprimerci meglio, è tutto quello che abbiamo veramente in qualsiasi situazione ci troviamo ad affrontare.
Sono molto orgoglioso, anche perché l’esordio di questa mattina sulle piattaforme di streaming mi vede già al primo posto”.
L’album racconta di tutto ciò che Ermal Meta ha fatto nell’ultimo anno. Viaggi, addi, nuovi incontri, cambiamenti.
“Ieri sera, quando abbiamo cantato, ci abbiamo messo dentro una piccola dose di energia in più. Una reazione alle polemiche. Abbiamo sentito grande affetto da parte della gente, non solo dai nostri fan. È molto difficile mentire alle persone, quando racconti la verità ti si legge in faccia. Una canzone interpretata da chi la scritta si legge negli occhi di chi canta”.
Sembra che lui e Fabrizio Moro rimarranno uniti anche per alcune date dal vivo. Di sicuro apriranno insieme il tour di Ermal Meta al Forum di Assago. “Al momento non ci sono altri piani, ma voglio far crescere questa collaborazione, anche perché è un amico. E poi veniamo dallo stesso fango musicale”.
“Venire al Festival di Sanremo è stato un onore soprattutto perché sono stato apprezzato da un grande come Claudio Baglioni. Non sono venuto per la vetrina, sarebbe stato irrispettoso verso il Festival della canzone italiana e la sua storia. Io spero di aver qualcosa da dire che rimanga nei ricordi e negli animi delle persone”.
Parteciperai alla festa per i 40 anni di “Sotto il segno dei pesci”?. Ermal Meta: “Stimo enormemente Venditti, è un songwriter pazzesco. Ci siamo conosciuti lo scorso anno e ci siamo trovati molto. Abbiamo parlato a lungo della vita, ho ascoltato tantissimo quello che diceva. Non mi ha anora invitato, ma vedremo.
La canzone dedicata a lui è nata in modo incredibile: l’ho chiamato al telefono mentre guidavo,era una brutta giornata e me ne sono lamentato con lui. Mi ha risposto di scrivergli una lettera e l’ho fatto all’istante. Volevo farl opartecipare ma non ha voluto. Mi ha detto ‘Ti rovino la canzone'”.
“Nell’album c’è molta malinconia, ma non tristezza. Il vento della malinconia mi appartiene molto”.
La conferenza stampa finisce qui.