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Imitatore di personaggi come Califano, Pino Daniele, Jovanotti, Grignani, Antonacci e Ramazzotti, per il suo singolare profilo a cavallo tra comicità e musica, è persino sponsorizzato dalla Gibson, celebre marchio di chitarre.
Lunedì debutterà al Sistina con Siete tutti invitati, spettacolo in cui si esibisce con la sua band. Lo abbiamo incontrato.
Ci parli del suo spettacolo, Siete tutti invitati. Che cosa farà sul palco?
È una festa in cui sono tutti invitati, anche io. Porterò infatti il pubblico ad una festa su un attico della Roma bene, dove io sono stato invitato per fare spettacolo.
Popoleranno la scena una serie di personaggi che incarnano vizi e virtù del Paese: dal proprietario di casa allo chef stellato, fino all’attivista del teatro indipendente che mi invita a vedere film sottotitolati. Strizzeremo l’occhio anche al mondo gay, ma sempre con simpatia.
Si tratta di nuovi personaggi?
Si, sono inediti, tutti basati su personaggi reali. L’ispirazione mi è venuta proprio partecipando a una festa. Per me si tratta di un grande esercizio di stile, perché li interpreto tutti.
Ci saranno poi tre momenti in cui mi alienerò dalla rappresentazione: romperò la quarta parete per riflettere insieme al pubblico su quanto messo in scena.
A Zelig lei imita sia il cantante che il pubblico che assiste al concerto. Come ha avuto quest’idea insolita?
Effettivamente si tratta della rottura di uno schema classico. Io sono un “miracolato” perché ho la fortuna di poter cambiar voce, così ho pensato che potevo far entrare il telespettatore nel vivo della situazione.
A proposito di Zelig, lei come spiega il calo di ascolti del programma?
In realtà sono scesi gli ascolti della televisione, in generale. C’è un’usura generale: ormai gli ascolti più consistenti li fanno solo le fiction rivolte ad un pubblico più grande. Il ragazzo che guarda Zelig, o la tv nel suo complesso, è quello che doveva uscire e poi è rimasto a casa: quello che, in un certo senso, si trova a casa per sbaglio.
Riguardo a Zelig, potrebbe aver inciso anche il fatto di non avere una continuità dei conduttori: il pubblico magari era abituato a vedere Bisio; non ritrovarlo più sul palco potrebbe aver spinto i telespettatori a disaffezionarsi al programma.
Quindi secondo lei il calo non dipende dal tipo di comicità proposto?
La comicità non ha tempo, non esistono una comicità vecchia e una nuova. Si può discutere sulle modalità ma, in fin dei conti, se fai ridere hai vinto.
E qual è la sua modalità?
È fondamentale sapere a chi si parla: quando vado in tv, io cerco di parlare a tutti, perché secondo me il grande guizzo ce l’ha proprio chi riesce a farlo.
Ora sta preparando qualche personaggio ?
No, al momento sono molto impegnato tra Radio2 e il tour teatrale, che parte proprio lunedì dal Sistina di Roma.
Mi sta dicendo che non ha nemmeno pensato a qualcuno che le piacerebbe imitare?
Beh, in realtà sto cercando di “tirare fuori” Piero Pelù: mi diverte molto a The Voice. Poi un altro su cui vorrei lavorare è Tony Servillo, sempre con modalità surreali secondo il mio stile.
So che ha girato un film al fianco di Enrico Brignano, ci può dare qualche anticipazione?
Solo che si intitola Tutte lo vogliono, ed interpreto il migliore amico di Brignano. Nel cast ci sono anche Vanessa Incontrada e Marta Zoboli e Massimo Bagnato, anche loro di Zelig.
Quando uscirà?
Ancora non si sa, ma credo comunque entro il 2015.
Dopo la data del 21 marzo, Andrea Perroni sarà il 29 marzo ad Offida (Ap), il 10 aprile a Orvieto (Tr), il 25 aprile a Montecatini (Pt). La regia di Siete tutti invitati è di Stefano Fabrizi, mentrele musiche di Carlo Alberto D’Alatri.