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Un’inviata del programma è sul posto, dove intervista alcuni sopravvissuti. Il dibattito in studio poi, parte proprio da quanto dice una donna, ancora lunga sul letto d’ospedale: l’Europa deve prendere una posizione vera contro il terrorismo. Presenziano Elisabetta Gualmini, Giorgia Meloni (Forza Italia), il vicedirettore de Il Giornale Salvatore Tramontano, e la forma del Corriere della Sera Tommaso Labate.
Dura poco il momento dedicato all’attentato di Tunisi, perché Giletti vira presto sui temi divenuti ormai un classico della sua trasmissione: vitalizi e privilegi dei rappresentanti politici. Si prosegue perciò passando ai vitalizi e ai residence del Comune di Roma: i residenti dimostrano che gli appartamenti stiano cadendo a pezzi, eppure il comune continua a pagarli circa 1500 euro al mese. Giletti dà atto a Marino, tanto criticato, di aver voluto fare chiarezza sulla faccenda.
Il momento saliente della puntata è sicuramente quello del “protagonista”. Oggi si tratta di Maurizio Costanzo, ma Giletti si assicura una sorta di “colpaccio” aggiudicandosi anche la presenza di Maria De Filippi in collegamento.
Come due nuovi Sandra e Raimondo, Costanzo accusa la moglie di essere come la Gestapo: lo controlla sempre e non le sfugge niente. Pare che, addirittura, quando venne intervistato da Fazio, la De Filippi chiamò la redazione perché si era accorta che il marito non stava bevendo acqua, come invece gli ha raccomandato il medico.
Giletti ricorda la maratona per Libero Grassi con Santoro: nel Teatro Parioli, al fianco del giornalista e conduttore, c’era anche Giovanni Falcone. Ospite in studio, Totò Cuffaro di cui già Costanzo disprezzava l’arroganza e, subdorando possibili rapporti di tipo mafioso, aveva cercato di depotenziarne le dichiarazioni chiamandolo “Puffaro”. Quando ha saputo dell’omicidio di Falcone, era proprio insieme a Santoro per ricevere un premio giornalistico: sapere della sua morte, dice, è stato un dolore davvero personale.
La mafia non gli ha perdonato il suo interessamento alla mafia, tanto da essere stato lui stesso vittima di un attentato mafioso l’anno seguente. E fu Giletti il primo ad arrivare sul posto, all’epoca giornalista per Mixer di Giovanni Minoli. Costanzo svela che il suo grande sollievo è che nessuno sia rimasto coinvolto: se qualcuno fosse morto per colpa sua, non se lo sarebbe mai perdonato e avrebbe smesso di fare questo mestiere.
Il Maurizio Costanzo Show è stato una sorta di primo talent show che ha lanciato molti personaggi del mondo dello spettacolo: da Enzo Iacchetti a Giobbe Covatta a Valerio Mastandrea. Prima di salutarlo, Giletti ha in serbo proprio un videomessaggio dell’attore.
Infine, collegamento con Giuseppe Fiorello che questa sera e domani sarà in onda, in replica su Rai Uno con la sua interpretazione di Domenico Modugno.