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A 21 anni dalla scomparsa della giornalista Rai, viene proposto un filmato il cui obiettivo è cercare di rispondere alle molte domande che sono ancora aperte sull’uccisione della cronista. La novità del prodotto è lo studio di nuovi documenti esclusivi appartenenti all’Onu. Inoltre, viene tentata una nuova pista importante e finora mai battuta, per spiegare i motivi dell’omicidio della Alpi. Questa pista arriva fino in Lettonia.
Innanzitutto ci si chiede: quale segreto aveva mai scoperto Ilaria Alpi che non poteva essere rivelato? Nel tentativo di dare una risposta a questo interrogativo, si farà un esame approfondito di un gran numero di materiali che sono stati secretati fino a pochissimo tempo fa. In particolare verranno analizzate tutte le informative dei servizi segreti.
Un notevole aiuto è stato dato dalla visione accurata dei 7 viaggi realizzati da Ilaria Alpi in Somalia. Il girato grezzo, insieme agli altri elementi che abbiamo citato, hanno permesso di aprire un nuovo spiraglio per cercare la verità sull’assassinio della giornalista e del suo operatore Miran Hrovatin.
Tutte le immagini e le scene che si vedranno nella docufiction sono in gran parte inedite. Ci sono, sempre nel filmato, tutte le interviste realizzate da Lisa Iotti, già inviata di Presa Diretta, ad amici, testimoni più o meno diretti di quanto è accaduto. A parlare saranno anche i colleghi della Alpi, in un insieme di rivelazioni che fanno della docufiction un elemento assolutamente originale.
L’idea e la realizzazione di Ilaria Alpi-L’ultimo viaggio è di Claudio Canepari, che ha così ricostruito i 200 giorni trascorsi dalla Alpi in Somalia. Ma sono anche raccontate tutte le indagini e i successivi depistaggi degli anni seguenti la morte della giornalista.
Ne scaturisce un ritratto fedele, e a tratti inedito, della coraggiosa cronista.
Ilaria Alpi fu assassinata a Mogadiscio, dove si trovava come inviata del Tg3. Il suo compito era seguire la guerra civile in Somalia e indagare su un traffico di armi.
Successivamente si venne a sapere che esisteva anche un traffico di rifiuti tossici illegali. La Alpi aveva scoperto che erano coinvolti l’esercito e una parte di alcune istituzioni del nostro Paese.
Probabilmente è stata questa la causa della morte della giornalista, che venne trucidata insieme a Miran Hrovatin.
La madre della Alpi ha sempre cercato la verità sulla morte della figlia. Non si è però mai approfondito il motivo principale che avrebbe portato la cronista e il suo operatore alla morte: la scoperta di questi rifiuti tossici.