{module Banner sotto articoli}
L’ambiguo primogenito della famiglia di industriali bergamaschi svelerà finalmente la sua vera natura? Naturalmente bocche cucite per aumentare le aspettative. Non posso rivelare nulla- risponde infatti Gassman – sono contento di essere il custode del segreto che circonda Edoardo che è parte del suo fascino e del successo avuto dalla serie. Ma Edoardo continuerà ad avere un ruolo fondamentale nello sviluppo degli eventi.
Ma non è il solo impegno televisivo dell’attore “ho in progetto una serie tv che mi piace tantissimo, ma della quale non posso ancora parlare” dice sorridendo sentendosi perfettamente a suo agio nel ruolo dell’uomo del mistero.
E nel frattempo? Tanto cinema. Un prossimo film con Paola Cortellesi, un altro in cantiere (si, segretissimo anche questo) e l’uscita il prossimo 9 aprile con ‘Se Dio vuole’ primo film da regista di Edoardo Falcone. Una commedia dolce amara dove Gassman interpreta Don Pietro.
“È la prima volta che faccio un prete e la prima che recito in romanesco, ho davanti una carriera da attore dialettale? Pietro – prosegue- é un sacerdote che mi piacerebbe incontrare nella vita. Ce ne sono di preti che si sporcano le mani ogni giorno per la loro missione, tanti più di quanti immaginiamo. Don Pietro ha una fede certa, fortuna che io non ho. E non ho neppure un ottimo rapporto con la Chiesa perché sono stato in un istituto di preti e non mi sono trovato bene soprattutto quando c’ erano quelle scuole solo maschi o solo femmine. Inoltre ho un pessimo rapporto con il senso di colpa”.
Nel film un ragazzo, da tutti ritenuto gay, confessa di voler entrare in seminario gettando la suo famiglia nello scompiglio. Ormai è meglio gay che prete? “Io ho un figlio e non avrei problemi in nessuno dei due casi. Ma la realtà è che il gay in una società come quella italiana ha molte più difficoltà di un eterosessuale. Adesso il dibattito anche politico sull’argomento è molto vivace, spero si concretizzi in un cambiamento vero”.
E a proposito di politica e di sottosegretari indagati, è di pochi giorni la polemica nata su twitter dove un post di Gassman (che invitava gli indagati a dimettersi) ha scatenato le ire del sottosegretario al Mibact Francesca Barracciu ” è stata solo la domanda di un normale cittadino – replica Gassman- chiedendo quello che ritengo sia giusto e cioè che un politico indagato dovrebbe avere l’intelligenza di dimettersi. Lei ha risposto in malo modo e poi ha avuto modo di scusarsi in rete, cosa che ha fatto. Le scuse sono accettate al 100% e per me il discorso è finito li. Ma questo la dice lunga sull’arroganza di una certa politica nel nostro Paese. Devono sempre ricordarsi che sono pagati da noi e al nostro servizio”.
50 anni compiuti da poco più di un mese “non è cambiato niente solo la barba più bianca e un po’ più di rispetto da parte dei giovani che adesso mi danno del lei” una moglie e un figlio “sto selezionando il mio lavoro per dare più spazio alla mia vita e alla mia famiglia. Ho un adolescente che mi gira per casa e io sono un padre esigente. Mio figlio ha 16 anni ma moltissimi obblighi, leggere il giornale, non utilizzare la rete per più di due ore al giorno, staccare il telefonino la notte. Finché ci riesco cerco di evitargli di diventare come molti dei giovani di oggi. Ma non è mai colpa loro, sempre degli adulti. La rete ad esempio e i social. Sono mezzi utilissimi ma anche devastanti. Credo si dovrebbe cominciare a scuola ad insegnare l’utilizzo sano della rete. A 50 anni hai più modo di scegliere, sai controllarti o non rispondere. Io ne lancio tanti di tweet ma non troverai mai una parolaccia e non insulto mai nessuno. Se qualcuno mi insulta? Cerco semplicemente di non seguirlo”.