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Il programma spiega l’evoluzione della lingua italiana, dalla nascita, fino alla rivoluzione che si è avuta con l’avvento della televisione. Inchieste e filmati dell’epoca, fanno da sfondo all’analisi della lingua italiana. E’ anche l’occasione poer fare il punto sulla condizione sociale ed economica del nostro Paese.
La prima puntata – “Stranieri in patria”, lunedì 13 aprile – è dedicata alla lingua del dopoguerra, alle difficoltà di comprensione reciproca, come se ognuno parlasse una lingua straniera. Una situazione aggravata anche dalla grande disparità di condizioni socioeconomiche.
Martedì 14 aprile è la volta di “Gli incompresi”, sul lento il processo di alfabetizzazione e sulla la costruzione di una lingua comune in Italia. Le differenze linguistiche ed il tasso di analfabetismo, segnano un divario tra nord e sud che sembra incolmabile, ma l’impegno di maestri come don Milani tenta di ridurre questo divario attraverso l’insegnamento gratuito alle classi più disagiate.
Così si arriva, lentamente, al fenomeno al centro della terza puntata: “La conquista delle parole” – mercoledì 15 aprile. In Italia comincia a farsi strada la volontà del popolo di farsi capire e di capire. Anche attraverso forme di cultura popolare prese in prestito, come il teatro dei pupi ed il melodramma, gli italiani si rendono conto che la propria lingua è qualcosa di diverso dal dialetto che usano ogni giorno.
E’ l’occasione per riflettere anche – nella quarta puntata “ Il vero e il falso”, giovedì 16 aprile – sul modello di lingua proposto dai poeti e su come evolve la lingua nazionale reale, al di là della retorica e dell’ideale estetico.
Obiettivo, infine, su “ I linguaggi separati” – venerdì 17 aprile. Sono quelli proposti dalla televisione o quelli tecnici, utilizzati nei vari ambiti lavorativi. Come vengono assimilati o respinti dai cittadini italiani? E quanto incidono le condizioni sociali ed economiche ed il livello di alfabetizzazione e di cultura?