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Tutto è iniziato proprio dentro a Palazzo Chigi, quando, tempo fa, le Iene sono state avvicinate da un persona che lavorava per un’azienda che forniva servizi tecnologici alla Presidenza del Consiglio e che ha raccontato delle cose gravissime, come mostrato nel servizio di due settimane fa.
Si tratterebbe di presunte tangenti pagate per vincere una gara d’appalto, che per importo avrebbe dovuto essere una gara europea, e che invece sarebbe stata gestita in maniera molto diversa.
La Iena ha cercato la gara in questione sul sito della Presidenza del Consiglio e ha riscontrato come, in effetti, questa non sia presente. Dai documenti che la fonte ha fornito a Filippo Roma si evince che la gara in questione è stata secretata.
La Iena si è chiesta: perché mai una gara che ha a che fare con la fornitura di servizi audio video per Palazzo Chigi dovrebbe tenersi nel più assoluto segreto? Perché mai non si sarebbe potuta fare una gara pubblica in totale trasparenza e perché oggi non si può neanche sapere a chi è stata affidata, come e per quanti soldi?
Filippo Roma lo ha chiede al Magistrato Raffaele Cantone, a capo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Iena: è normale che una gara d’appalto pubblica venga secretata?
Raffaele Cantone: Dovrebbero essere secretate solo le gare che riguardano i servizi di sicurezza e basta. E comunque devono essere controllabili.
Iena: La fornitura di telecamere e luci non è tanto sensato che venga secretata.
Cantone: Mi sembra poco utile.
Il servizio in questione è la fornitura del service audio video, cioè telecamere e luci per riprendere gli eventi pubblici della Presidenza del Consiglio.
Tornando alla denuncia fatta due settimane fa alle Iene, la fonte, che ha preferito restare anonima, ha mostrato delle presunte tangenti segnate su un foglio a suo dire facente parte di un libro paga dell’azienda per cui lavorava. Per motivi legali tutti i nomi sono oscurati, ma, come si vede nel file, sotto la voce Presidenza sono indicate le persone che avrebbero preso le tangenti e le cifre corrisposte ad ognuno di loro. Il tutto per la cifra complessiva di 1.162.000 euro solo per la Presidenza del Consiglio in un solo mese. Il giorno dopo la messa in onda del servizio, le Iene sono state contattate dai Carabinieri che stanno indagando sulla vicenda e che hanno acquisito il materiale in loro possesso. E proprio oggi il Governo, interrogato dal M5S sulla vicenda, ha risposto in aula con l’On. Maria Elena Boschi, Ministro per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento: “Sulla base dell’intervista alle Iene che veniva ricordata, la Presidenza si è immediatamente attivata sia sporgendo denuncia alla Procura, sia attivando la Commissione Disciplinare interna proprio per verificare eventuali responsabilità sia interne sia in sede giudiziaria ed eventualmente prendere provvedimenti”.
Ma queste presunte tangenti al personale della Presidenza del Consiglio in cambio di cosa sarebbero state pagate? La fonte dice nome per nome, funzione per funzione, quanti soldi, secondo lei, avrebbero preso dirigenti e funzionari, fino ad un caso molto particolare in cui non sarebbe stato elargito solo denaro (ndr, “Un altro funzionario attualmente ancora in servizio nell’ufficio del cerimoniale, a me risulta abbia preso 12 mila euro, oltre poi un omaggio, un pianoforte da circa 6mila euro e inoltre gli è stato ristrutturato anche tutto il suo nuovo appartamento”).
Nel caso specifico del presunto pianoforte in omaggio, la persona intervistata ha fornito veri e propri riscontri documentali di quanto denunciato, cioè una serie di mail.
Nelle suddette mail la responsabile commerciale dell’azienda che ha vinto l’appalto presso Palazzo Chigi chiede al direttore vendite di un importante casa che produce pianoforti informazioni su un modello con determinate caratteristiche. Alla fine del carteggio, il direttore risponde con una mail in cui specifica tutte le caratteristiche del pianoforte individuato, i tempi di consegna e il prezzo.
A questo punto la responsabile commerciale gira tutte le informazioni ottenute sul pianoforte proprio al funzionario della Presidenza del Consiglio che si occupa dell’appalto vinto dalla sua azienda, rivolgendosi a lui come se fosse proprio il destinatario di quel piano (ndr, “fammi sapere così lo confermo”). La responsabile copia incolla esattamente tutti i dati della mail precedente ricevuta dalla ditta di pianoforti, tranne un dato che sembra fondamentale, cioè il prezzo. La Iena si chiede: se il pianoforte non fosse stato un regalo, ma un acquisto, perché mai cancellare di proposito proprio l’informazione sul prezzo?
La Iena lo chiede proprio al destinatario della mail: Massimo Schettini.
Iena: Perché le responsabile commerciale di un’azienda che ha ottenuto un appalto da parte della Presidenza del Consiglio prende informazioni su un pianoforte destinato a qualcuno che lavora alla Presidenza del Consiglio?
Massimo Schettini ( Funzionario Presidenza del Consiglio): Non ho capito bene la domanda.
Iena: Glielo hanno regalato il pianoforte?
Schettini: No, le spiego com’è andata. Siccome questa era una società che lavorava con noi, io praticamente avevo bisogno di un pianoforte per la bambina, allora ho pensato di chiedere a loro di comprare un pianoforte tramite loro, perché essendo un’azienda chiaramente hanno uno sconto sul listino etc.
Iena: Quindi lei dice che ha acquistato quel pianoforte?
Schettini: No, io non l’ho acquistato. Loro mi hanno dato il pianoforte, quando però dopo un po’ mi hanno detto il prezzo reale del pianoforte, io sinceramente ho detto no, non posso spendere questa cifra perché pensavo di spendere intorno ai 2.000 euro.
Iena: Visto che lei avrebbe dovuto acquistare il pianoforte, perché nel momento in cui le mandano la mail con tutte le informazioni sul pianoforte le scrivono tutto tranne che il prezzo?
Schettini: Questo non te lo so dire, che ne so io.
Iena: Quando le hanno detto il prezzo del pianoforte?
Schettini: Ora non mi ricordo quando me lo hanno detto. Perché è un problema?
Iena: Non è un po’ strano avere questi rapporti del tipo: “oh, rimediami un pianoforte”?
Schettini: Non rimediami un pianoforte, sempre comprando un pianoforte. Non ho fatto niente di grave, cioè non è un rapporto…
Iena: E’ un favore
Schettini: Era un favore, come può capitare…
Iena: è normale che un’azienda che ha un appalto con la Presidenza del Consiglio faccia favori a funzionari della Presidenza del Consiglio?
Schettini: No, non è normale, però, voglio dire, è comunque una prassi.
Iena: Se il pianoforte le fosse stato regalato sarebbe stata una cosa grave o no?
Schettini: Certo che sarebbe stata una cosa grave
Iena: Se glielo avessero regalato sarebbe stata una cosa grave.
Schettini: Gravissima. Certo.
Iena: Dica la verità, glielo hanno regalato?
Schettini: Ma ci mancherebbe.
Lo stesso funzionario della Presidenza del Consiglio invita poi le Iene a chiedere conferma della sua versione dei fatti alla ditta che gli ha recapitato il pianoforte a casa. Filippo Roma chiede quindi spiegazioni in merito a David Biancifiori, detto anche “Scarface”, incontrato inizialmente fuori dalla sua azienda.
Iena: Buongiorno, con chi ho il piacere di parlare?
David Biancifiori: Ciao, Biancifiori Davide “Scarface”, il titolare dell’azienda. Quello che dà tangenti a tutti, che paga tutti. Sono quello che pagava le tangenti che dice quella signora.
Sul presunto pianoforte in omaggio dà subito una versione diversa da quella che abbiamo ascoltato dal funzionario di Palazzo Chigi.
Iena: Avete chiesto informazioni per un pianoforte destinato a questo signore?
Baincifiori: Vuoi venire a vedere dov’è il pianoforte ora in questo momento? È a casa di Pamela Oliva. Il problema è stato diverso. Il pianoforte è stato comprato e io gliel’ho lasciato perché lei è una mia socia. Il pianoforte era per lei, non per Massimo Schettini. Questa qui è stata fatta perché Pamela per la madre, per la famiglia, ha voluto prendere un tipo di pianoforte. Siccome Massimo aveva bisogno per i saggi…
Iena: Perché scrive a Schettini di questo pianoforte?
Biancifiori: Perché Schettini credo dovesse fare all’epoca o i saggi o aveva una cosa importante per essere presa o ammessa da qualche parte e gli serviva. Siccome lo devo comprare anch’io per casa mia, se ti va bene quello per fare gli esami poi me lo tengo io perché non devi fare niente tu. Infatti il pianoforte, ti ripeto, andiamo ora, vieni a vedere dov’è.
Iena: Ma se il pianoforte serviva soltanto per un periodo di tempo limitato per fare esercitare la figlia di Schettini per il saggio, c’è bisogno di tutte queste mail? Gli davate un pianoforte qualsiasi. Perché c’è tutto questo carteggio sulla qualità dei pianoforti, con tutte queste caratteristiche così precise?
Biancifiori: Perché per fare un tipo di esame, non so se il saggio o addirittura l’ammissione al Conservatorio…Non so dirti cosa, perché sono passati tanti anni, non è un giorno. Poi non l’ho seguita correttamente e ricordarsi tutto non è facile.
Iena: Perché vi premeva di fare questa cortesia a Schettini?
Baincifiori: Perché comunque doveva essere comprato.
Iena: No, perché ci tenevate tanto a fare questa cortesia a Schettini?
Biancifiori: Un rapporto di lavoro bene o male ce l’hai. È’ fatto di rapporti..
La Iena sottolinea come, secondo Scarface, in realtà non sarebbe vero che il pianoforte lo dovesse acquistare il funzionario della Presidenza del Consiglio Massimo Schettini, come lui stesso ha appena raccontato.
Secondo Biancifiori sarebbe invece un pianoforte comprato dalla sua socia Pamela Oliva, responsabile commerciale dell’azienda cha aveva vinto l’appalto, e che l’avrebbe poi prestato al funzionario Schettini solo per un periodo limitato di tempo.
Iena: Questo è il famoso pianoforte che era stato prestato a Schettini?
Biancifiori: è questo. Questa è casa di Pamela.
Iena: Prestato e basta?
Baincifiori: Sì
Iena: Però Schettini ci ha detto che il pianoforte non gli era stato prestato. Ha detto che l’aveva restituito perché costava troppo. Perché secondo te ha detto questa cosa che un po’ diverge rispetto a quello che mi dicevi tu?
Biancifiori: Secondo me perché state parlando di una persona che ha paura anche dell’ombra di se stessa.
Iena: Però non ci ha detto che gli era stato prestato temporaneamente per fare il saggio di sua figlia. Perché questa divergenza di vedute fra te e lui?
Biancifiori: Considera una cosa. Il contatto diretto con Massimo non ce l’ho avuto io per questa vicenda. Schettini sinceramente, sai com’è fatto…Massimo credo che l’abbia detto perché era spaventato, non lo so…
L’intervista prosegue nell’ufficio di “Scarface”.
Iena: Ma perché ti chiamano Scarface?
Baincifiori: Io sono nato facendo il camionista con un gruppo elettrogeno e man mano sono cresciuto. Posso essere stato anche un po’ bravo, no? Io sono soltanto quello che ha la mafia dietro, che corrompe tutti…Scarface è un mafioso etc.
Iena: Ma tu ti senti un po’ Scarface?
Biancifiori: Io mi sento una persona che ama il proprio lavoro, che cerca di darlo al massimo e che vive soltanto con un obiettivo: arrivare al successo.
Iena: Scarface aveva una villa stupenda, bellissima. Tu hai una villa bella?
Biancifiori: sì, io ho una bella casa.
Iena: Scarface aveva bellissimi vestiti, pregiati. Tu li hai?
Baincifiori: Io ho questi. Mi piace anche vestirmi, sì.
Iena: A Scarface piaceva anche la cocaina. A te piace?
Biancifiori: Io sarei un cocainomane, pippato, perché stavo allo stadio con la mia famiglia, con mia madre e tutti quanti. Sono venuti a prendermi in azienda per andare, solo che ero stato con altra gente qui che fuma. Evidentemente hanno sentito l’odore, il tabacco, la puzza addosso, quindi mi hanno fermato e mi hanno perquisito allo stadio. Mi hanno rilasciato il foglio di perquisizione, negativo, tutto ok, e io lo ho buttato dentro la macchina. Poi la macchina è andata a lavorare perché ci faccio noleggio con le macchine, l’autista lo ha trovato, l’ha preso, da lì, dalla perquisizione negativa…
Iena: Perché fai così? Cos’hai? Allergia? (ndr, Biancifiori fa un rumore con il naso).
Biancifiori: No, ho questo guarda. ( ndr, va vedere il naso). Ho il setto nasale…
Iena: Sei allergico?
Baincifiori: No, no. Pure tu ci metti. Chi mi conosce sa che non pippo, anche se posso dare quell’impressione anche per i modi che ho di fare.
Iena: Aldilà di tutto, fare un favore del genere a qualcuno che lavora alla Presidenza del Consiglio per una ditta come la tua che ha avuto un appalto …
Biancifiori: Signori, io ho prestato un pianoforte a Massimo Schettini che era il referente per la Presidenza sulle gare d’appalto che quando al momento ho vinto la gara di appalto io non lo conoscevo proprio.
Iena: Ma perché questa gara è stata secretata?
Biancifiori: Ora mi stai a chiedere una cosa…mica faccio il ministeriale. Stai andando troppo nel tecnico specifico, questo dovresti chiederlo a loro. Cosa vuol dire non lo so.
Iena: Se una cosa viene secretata viene tenuta nascosta, perché?
Baincifiori: Perché è stata secretata una gara che è uscita….?
Iena: Questo ti sto chiedendo. Non è che questa secretazione era per fare un po’ tutto umma umma?
Biancifiori: No.
Iena: Questa è la famosa lista che rappresenterebbe il foglio del libro paga. In questo foglio ci sono vari nomi. Tu le conosci queste persone?
Biancifiori: Assolutamente sì. E come faccio a non conoscerle? Vabbé, questo qui è un personaggio importante. Io l’ho visto due volte per firmare il contratto.
Iena: Questo personaggio importante che tu stai citando avrebbe preso da te una mazzetta di 70.000 euro. È vera questa cosa? Hai dato una mazzetta di 70.000 euro a questo signore?
Baincifiori: Ora però devi ascoltarmi bene, ci risiamo.
Iena: Glieli hai dati o no?
Biancifiori: No, ti devi fermare.
Iena: Questi 70.000 euro glieli hai dati o no?
Biancifiori: Quindi tutti a lui, io non guadagnavo niente? Era 1 milione e 100 all’anno, sono 100.000 euro al mese.
Iena: Questo io non lo so…
Baincifiori: No!
Iena: Lui è stato agli arresti domiciliari per corruzione e turbativa d’asta in relazione ad un appalto della Presidenza del Consiglio. Allora uno si chiede: lui è stato arrestato per storie di tangenti a Palazzo Chigi, risulterebbe in una libro paga di un altro fornitore sempre per una storia di tangenti. E’ tutto un caso?
Biancifiori: Un fornitore di quattro anni fa.
Iena: Ma è tutto un caso?
Biancifiori: Ti sei dato la risposta da solo. Se io fossi stato agganciato con lui, ero seguito, intercettato, intercettazioni ambientali e il telefonino da un anno per quella storia lì. Da me non sono venuti. Perché David Scarface non lo hanno preso?
Iena: Ora, uno che viene arrestato…
Baincifiori: No, rispondimi. Hanno arrestato non solo lui, anche l’imprenditore. Hanno arrestato anche l’imprenditore che dava le tangenti, perché lo conosco.
Iena: A lui è andata male.
Biancifiori: Ah, a me è andata bene?
Iena: Sempre in questa lista, queste sono le iniziali dei due cognomi (ndr, La Iena mostra il documento a Biancifiori). Tu gli hai dato 480.000 euro?
Biancifiori: Ma cosa? ma tu ti stai rendendo conto?
Iena: Dimmi sì o no.
Baincifiori: No. Ma sei intelligente o no? (ndr, Baincifiori prende il foglio, lo mostra alla telecamera coprendo i nomi e indica la cifra scritta sopra). 1.162.000 di tangenti! io sono un deficiente, non Scarface.
Iena: A questo signore hai dato 600.000 di mazzetta?
Biancifiori: Questo signore con noi faceva soltanto il reparto…vai a informarti. Non mi far raccontare ca**te. questo faceva soltanto le tensostrutture. Ma quale 600.000 euro! Io l’ho visto quattro volte.
Iena: Questo è il responsabile del pagamento delle fatture?
Biancifiori: Di cosa? Ora?
Iena: All’epoca. Era uno che contava, quello che diceva: sì, pagate le fatture. Magari, un regalino ci stava pure…
Baincifiori: Ma che ca**o stai dicendo! Allora, sull’evento…
Iena: Questi 600.000 euro glieli hai dati o no?
Biancifiori: No, ma mi fai parlare?
Iena: Immaginavo che fosse no..
Biancifiori: Signori, ho dato tutte tangenti, sono sempre io, Scarface della tv italiana.
Iena: Secondo me tu a quest’ultimo signore 12.000 euro non glieli hai dati, giusto?
Biancifiori: Massimo Schettini? 12.000 euro per farmi cosa? Scusa, mi dici una cosa? La somma di tutti questi fa 1.162.000 euro. Io sono da prendere a calci nelle p**e.
Iena: In tutto quanto hai incassato da questo appalto?
Biancifiori: 5.400.000 euro in due anni e mezzo, dei quali…
Iena: Se questo fosse un pagamento una tantum, non lo sappiamo, 1.100.000 rispetto a 5 milioni ci può stare. Ma questa è una cosa molto teorica. Spendi 1 milione e ti rimangono 4 milioni in tasca…Sono cose teoriche, attenzione.
Biancifiori: La Iena Filippo deve imparare a fare l’imprenditore. Ha asserito che su un appalto di 5 milioni…
Iena: C’è il maestro, Scarface.
Biancifiori: No, non c’è il maestro, però mi rompo il cu***o a farlo, tu che ca**o fai? Vieni a rompere i co**i a me. Allora su 5.400.000 euro…
Iena: Mi tocca seguire il maestro. Avessi io quest’ufficio…
Baincifiori: Ma me lo sono creato l’ufficio, non andando a rompere il c**o alla gente che lavora..
Iena: Basta che non si inc**i così perché mi spaventa.
Biancifiori: se non parlo è pericoloso, quando parlo non ti devi preoccupare. Però sto arrivando a quello perché voi questo volete, però la soddisfazione non ve la do.
Iena: No, non vogliamo questo. Non scherziamo
Biancifiori: Però a me non mi conosci.
Iena: Cosa vuol dire?
Biancifiori: Non è una minaccia
Iena: Per concludere, il pianoforte a Schettini lo hai regalato?
Biancifiori: No
Iena: Tu le tangenti a questi dirigenti di Palazzo Chigi le hai pagate sì o no?
Biancifiori: Avrei fallito.
Iena: Quindi le hai pagate o no?
Baincifiori: No. Ti ho ripetuto che avrei fallito se le avessi pagate, soprattutto come dice lei.
Iena: Allora, la nostra fonte dice sul signor Scarface certe cose. Il signor Scarface smentisce. Sul pianoforte rimane un po’ un mistero. Stiamo a vedere come andrà a finire
Biancifiori: Sul pianoforte non c’è nessun mistero. La verità vera è che vi ho dato fatti tangibili che negano quello che dice questa persona. Non è così?