Apertura con un video, quello in cui il leader della Lega Salvini dichiara di voler radere al suolo tutti i campi Rom sul territorio italiano. E Crozza, nei panni del leghista, arriva alla guida di una piccola ruspa. E giù con le iperboli: secondo il finto Salvini, i rom avrebbero sequestrato addirittura 24.000 bambini tenendoli nascosti nei loro campi.
Inizia il consueto monologo. Si continua parlare di Lega Nord. Crozza dice: “La Lega ce l’ha con il 98% degli abitanti della Terra. Se riescono a realizzare il loro programma politico, il mondo di Salvini come sarebbe? Semplice, ci sarebbero solo 30 bergamaschi che si guardano in cagnesco!” Anche il Papa ha criticato la posizione del segretario del Carroccio e Crozza fa una breve imitazione del Pontefice: “Mi aspetto che da un momento all’altro, visto che sono extracomunitario, caccia anche me!“.
Il comico genovese parla poi di Matteo Renzi, alle prese con il Documento Economia e Finanza. Il Governo dimezzerà le grandi opere. Per Crozza non è un problema: “Tanto chi le ha mai visto le grandi opere!” Ancora più critico sui tagli all’edilizia scolastica, che verrà privata di 489 milioni. “Cosa gliene frega a Renzi di perdere tempo con 4 mocciosi? Non aveva detto che la scuola era al centro del suo progetto di governo??“
Non appena si parla del Premier, è tempo di “Renzi show“. L’ex sindaco di Firenze è ritratto come un venditore di fumo, che illude i telespettatori/elettori dicendo che il Pil è cresciuto e che il Paese è florido. Per lui il problema dell’Italia non è “la disoccupazione, la mafia, il clientelismo“, ma “la negatività“. Viene anche improvvisato un collegamento con Samantha Cristoforetti, come accaduto nella realtà negli scorsi giorni, a cui fa domande senza senso: “Ce l’hai il fidanzato?” E l’astronauta, quando le viene chiesto come vede l’Italia dallo spazio, risponde senza peli sulla lingua: “Da qui si vede che i cantieri dell’Expo non sono ancora conclusi e che ad Ischia il sindaco del Pd non c’è più!” E il collegamento, chissà come, si interrompe. Lo sketch si conclude con il solito “Renzi mattina”.
L’attenzione si sposta su Bondi, ex fedelissimo di Silvio Berlusconi e pronto ad andare nel Pd con Renzi. “Sono trent’anni che Bondi è alla ricerca di un posto!” Crozza parla anche del leader di Forza Italia, con sarcasmo: “E’ un uomo inesauribile, non lo piegherà mai nessuno!” E sull’ipotesi dell’ex Cavaliere come possibile candidato a sindaco di Milano esclama: “Per questa città, dopo la Moratti, sarebbe la fine!” Poi la caricatura: “Amo Milano, ne ho fatte costruire altre 2!” E poi una canzone, nella quale spiega il suo programma: “Tolgo i tribunal, la Madunina in guepière“
Dopo la pubblicità, Crozza ritorna sul palco parlando del terremoto dell’Aquila, avvenuto il 6 aprile del 2009. Dalla tragedia, è stato ricostruito soltanto il 3% del centro storico. lo showman è giustamente amareggiato: “Sono sei anni che da Roma arrivano solo promesse, mentre i tedeschi hanno rimesso in sesto Onna!“. Uno stato di incompletezza che c’è anche a Milano, dove i lavori per l’Expo ancora non sono conclusi: “Pisapia ha detto che i padiglioni saranno ‘fruibili’. Ma stiamo scherzando?“
Si parla ancora di EXPO. Crozza dice che la vittoria ottenuta nel 2008 ai danni della città di Smirne, avversaria di Milano, è avvenuta con un metodo “alla Moggi“. Il comico riflette sulle numerose mancate promesse che l’Italia non ha mantenuto al momento dell’assegnazione dell’esposizione universale alla città meneghina: la biblioteca europea, le vie d’acqua, 70 km di piste ciclabili e pedonali. Tutto un bluff.
L’evento di punta del 2015 rischia di diventare, secondo Crozza, “una grande sagra. una fiera di paese“. È il giusto lancio per una canzone satirica, al contempo molto dura, che riprende “La fiera dell’est”. Non a caso, Crozza la esegue nei panni di Angelo Branduardi. Nel pezzo viene raccontata la cronistoria di tutti gli eventi negativi collegati all’esposizione universale, tra indagini, appalti truccati e imbrogli di ogni genere.
Ritorna la “maratona televisiva” di Enrico Mentana. Stasera la notizia è che il neo Ministro dell’Infrastrutture, Graziano Delrio, va in bicicletta senza tenere le mani sul manubrio. Il direttore del Tg La 7, però, non riesce proprio a lavorare con calma, tra disturbatori in studio e inviati maldestri.
Dopo la pubblicità, si rientra parlando di Antonio Razzi, ormai diventato più un personaggio da settimanale che un politico. E non a caso parte l’imitazione, con Andrea Zalone voce fuori campo che intervista il senatore abruzzese. La struttura, come sempre, vede Razzi che non capisce mai la domanda postagli e la rielabora con giochi di parole, non rinunciando mai a qualche parolaccia.
Consueta chiusura con la “divulgazione scientifica” : Kazzenger. Tra i quesiti di questa sera: “Cercare un ago in un pagliaio: ma prenderne un altro no? E poi: Quesiti sulla storia. Il revisionismo storico è un pericolo? Ne parleremo con un simpatico pittore austriaco: Adolf Hitler.”
Termina qui la settima puntata. “Crozza nel paese delle meraviglie” ritorna venerdì 17 aprile, alle 21.10, sempre su La 7.