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Lunedì 13 aprile.
Domenica 2 luglio 1950, in Brasile si stanno giocando i mondiali di calcio, la Nazione è tutta intenta ad ascoltare la partita alla radio fra Inghilterra e Spagna; Juan è affranto perché Juanito è in carcere in attesa della sentenza per aver fatto crollare un’impalcatura. Intanto Enriqueta figlia di Ramon lavora per l’azienda del padre nascondendo il fatto di esserne la figlia per non avere privilegi. La nonna la incoraggia, mentre la madre la dileggia per la sua scelta. Nella periferia di Madrid una gitana viene uccisa e la polizia indaga sul marito, che viene portato in commissariato. Ramon incontra segretamente Juileta, sua amante. Il goal di Parra mette d’accordo tutti.
Martedì 14 aprile.
3 Luglio 1950, lunedì. Alfonso, sempre più insofferente per la presenza in casa di Simòn, un amico del padre ospite pagante, appare insofferente anche verso la sorella Teresa, che si permetterebbe di trattarlo con superiorità, solo perché lei ha un lavoro mentre lui no. Al lavoro Pascual comunica a Simon il sospetto che possa essere stato suo figlio a causare l’incidente della mattina. In casa di Manolita, la figlia Leonor si lamenta che la madre lavorando la trascura. Manolita le spiega quanto ami il suo lavoro e quanto questo sia importante non solo per l’apporto economico, ma anche per l’armonia in famiglia. In casa di Encarna, Marta rinfaccia al marito la sua infedeltà esplicitamente. Encarna prende le difese di Marta, intimando a Ramon un comportamento più sobrio. In casa di Juan, Sole lamenta la fatica di gestire due figli piccoli. Arriva a sorpresa Marcelino per festeggiare la vittoria ottenuta dalla nazionale Spagnola contro quella Inglese, nei campionati mondiali che si tengono in Brasile. In negozio, Don Josè Maria non perde occasione per rimproverare con arroganza i suoi commessi. Un comportamento odioso di cui un po’ tutti si lamentano, facendo fronte comune per aiutarsi. In commissariato Héctor e Beltràn torchiano il Gitano ed infine ottengono la sua confessione dell’omicidio della moglie. L’arrivo del nuovo vice commissario Ovidio infrange i sogni di carriera di Héctor.
Mercoledì 15 aprile.
Nella famiglia di Teresa le finanze scarseggiano, tant’è che sono costretti a vivere in una piccola e cadente abitazione provvista di servizi igienici solo all’esterno, nel cortile, in condivisione con il resto del vicinato. Alfonso sembra aver trovato lavoro come maschera in un cinema, ma la sua attitudine ad alzare il gomito potrebbe nuocere al suo futuro. Intanto Leonor scopre una grande passione per i fumetti ed escogita un sistema di noleggio dei giornaletti in suo possesso. Héctor, già scosso dal non gradito arrivo del vice-commissario Ovidio, rimane di sasso di fronte alla notizia della morte improvvisa di Manzanares e quella stessa sera affoga i dispiaceri nell’alcool. Ana inizia a capire che il padre, Ramòn, si sta poco a poco allontanando dalla famiglia. Una famiglia patriarcale, dove un marito padrone e fedifrago impone alla moglie, Marta, di sottostare agli obblighi coniugali.
Giovedì 16 aprile.
Simòn e Alfonso hanno una discussione molto accesa, perché il primo macchia accidentalmente la camicia buona di Alfonso con l’inchiostro di china.
Ramòn, incitato da Encarna, organizza una partita a poker nel locale di Julieta, El Morocco, per vincere al gioco la nomina a imprenditore dell’anno dal presidente della camera di commercio. Rosario e Don Pablo non vedono di buon occhio la nuova abitudine della padrona del locale di organizzare tavoli da poker. Intanto, Loli, fa un uso eccessivo di cocaina prima di cantare e sviene, Celia non riuscendo a farla rinvenire prende il suo posto sul palco del Morocco, fingendosi Loli e riscuotendo molto successo. Una volta rinvenuta, Loli dice a Celia che per ringraziarla l’avrebbe aiutata nella sua carriera, ma si capisce intanto che le sta mentendo.
Nel frattempo Juan, andato al tribunale per ascoltare la sentenza di Juanito, torna molto deluso e triste perché al suo amico sono stati comminati 5 anni di carcere.
Venerdì 17 aprile.
Marta, parlando con Ana, sottolinea più volte come la voglia di lavorare della figlia sia un inutile capriccio, essendo Ana benestante. Tuttavia Ana non si lascia scoraggiare dalla madre, anche se il dover mentire alle sue colleghe, Teresa e Manolita, la fa sentire in colpa. Intanto Ramón brinda con la famiglia per l’imminente nomina di imprenditore dell’anno.
A casa di Teresa il clima è molto teso perché Simón, dopo aver litigato con Alfonso, ha deciso di lasciare la loro casa e questo porterà Pascual a rimproverare il figlio duramente. Teresa e Ana permettono a Manolita di uscire prima per raggiungere il marito, il quale si era lamentato del poco tempo da trascorrere in intimità con la moglie. Juan va a trovare Juanito in carcere cercando di incoraggiarlo a sostenere con forza i cinque anni a cui è stato condannato. Juanito in cella conosce un gitano che, amareggiato dall’essere accusato di aver ucciso la moglie, si toglie la vita impiccandosi.
Teresa, lungo la strada di ritorno verso casa all’uscita del lavoro, viene aggredita, ma l’intervento di Juan metterà in fuga l’aggressore.