A Firenze il fenomeno italiano del museo che esce dai suoi confini si manifesta in modo straordinariamente evidente. In piazza della Signoria, cuore simbolico della città, di fronte alla copia del David di Michelangelo, simbolo della libertà fiorentina e del buongoverno, la Loggia dell’Orcagna o dei Lanzi è per i visitatori una sala degli Uffizi a cielo aperto.
{module Google richiamo interno} A pochi metri di distanza il palazzo degli Uffizi, il cui nome indicava appunto gli uffici del potere burocratico, che fu realizzato per volere dei Medici dal Vasari. Dalla vetrata della sua galleria si gode il panorama sull’Arno e la bellezza della città, che entra nel museo, ne diviene parte integrante e crea una corrispondenza con le bellezze in esso raccolte. Una selezione di capolavori assoluti, allestita da Francesco I, sovrano innamorato dell’arte, inaugurata nel 1581. Nasce qui il concetto di “galleria” : un’invenzione museografica che ha conquistato il mondo per eleganza e semplicità.
Nelle sale degli Uffizi ogni opera è un capolavoro, come in un’ideale antologia ogni opera pittorica testimonia un momento specifico nella storia dell’arte, una tecnica, un modo di concepire il mondo.
Dal Polittico di Badia di Giotto, all’Annunciazione di Simone Martini, dall’ Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano alla Madonna col bambino e S. Anna di Masaccio e Masolino al Paolo Uccello della Battaglia di San Romano.
La visita si conclude nel Corridoio Vasariano: la straordinaria strada aerea coperta lunga quasi un chilometro, che collega gli Uffizi a Palazzo Pitti: il percorso privato che usavano i Medici per raggiungere la reggia passando sopra l’Arno e sopra Ponte Vecchio, come se “cavalcassero la città”.