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Nella scorsa puntata, i telespettatori avevano assistito alla fuga di Clara Grandi (la Leone) dal manicomio dove era stata reclusa. Era però riuscita a fuggire ma un misterioso personaggio l’aveva seguita e gettata nel fiume. Creduta morta, si era invece salvata ed era stata nascosta nel convento di suore che ne hanno protetto la presenza. Intenzionata a far luce sul suo passato, assume l’identità di Emile di Saint Uber e copre il viso con una veletta scura. Il pretesto è un incidente che ne ha deturpato i lineamenti.Con l’aiuto delle suore riesce a tornare nella sua tenuta e a diventare la dama di compagnia di sua zia Matilde.
In questo modo riesce anche a stare vicina alla figlia Aurora che le parla della madre creduta morta e le chiede di insegnarle a suonare il pianoforte. Incarico che la finta Emile di Saint Uber accetta volentieri e anche commossa. La vicinanza con la bimba le infonde il coraggio per continuare nella sua opera e scoprire chi, in famiglia, le ha voluto tanto male da rovinarle l’esistenza e inficiare persino il suo matrimonio.
Ma Clara ha dei dubbi anche sul marito Guido Fossà (Lino Guanciale). Teme che possa essere implicato nella lunga catena di intrighi di cui è stata vittima. E, nel soggiorno nella sua tenuta, lo controlla con discrezione, cercando di carpire comportamenti sospetti. Ad un certo punto si rivolge anche alla polizia per conoscere il suo passato. E ci saranno le prime sorprese.
Intanto si avvicina l’ora della verità e della resa dei conti. Tassello dopo tassello, Clara ricostruisce il mosaico della sua famiglia e delle segrete mire dei suoi componenti.
Bisognerà attendere le ultime fasi della storia per capire in che modo Clara riuscirà a farsi giustizia. Soprattutto bisogna vedere se la giovane donna riuscirà a scoprire l’identità del fratello gemello dal quale è stata separata alla nascita.
Un ruolo fondamentale ha giocato e giocherà ancora, fino all’ultimo la perfida zia Adelaide, interpreatta da Lucrezia Lante della Rovere.
Qui la scorsa puntata.