Sulle note dell’ “Inno alla gioia” Maurizio Crozza entra in scena. Si comincia parlando della disavventura capitata a Mario Draghi, presidente della BCE. Nel corso di una conferenza, una “feme” gli ha scagliato dei coriandoli addosso.
Il discorso cade poi su Beppe Grillo, che ha esortato i suoi seguaci a non menzionare più il nome di Matteo Renzi. Una decisione che, secondo il comico, ricorda metodi adottati nel ventennio fascista. Sullo spunto della nuova serie di “Game of thrones”, che sta per uscire, Crozza trasla il leader del M5S nell’atmosfera medioevale della fiction. Intervistato da Andrea Zalone, dice: “Tutte le frasi che contengono al loro interno la parola ‘Renzi’ non possono essere dette più!” Poi ritratta: “Ma se io non parlo di Renzi, di che parlo?” Poi appare anche Casaleggio in versione Mago Merlino, con le solite profezie strampalate. Come sempre, nell’imitazione di Grillo, le parolacce abbondano.
Si passa al PD. Crozza riflette su Matteo Renzi. Prima una stilettata sui candidati del partito alle regionali, molti dei quali indagati. Poi, sul viaggio del Premier in America, nel corso del quale ha incontrato Obama, dice :”E’ così sicuro di sè che sul monte Rushmore, in America, hanno aggiunto la sua scultura”. Il Renzi show ha inizio. Il finto Premier ha rubato la poltrona della presidenza ad Obama, ma non sa parlare inglese. “Io e gli americani siamo uguali: lui ha eliminato i pellerossa, io le bandiere rosse!“, dice.
Renzi si sente così a suo agio nello studio di Obama da garantire che si prenderà cura anche di sua moglie Michelle, che a suo dire “già mi ama“. E parte pure la canzone “Michelle e lo sbruffon”, un rifacimento della famosissima “Somethin’stupid”. Dopo, però, viene cacciato dalla vigilanza senza mezzi termini. Il suo sogno “italo-americano”, così, finisce bruscamente.
Sulle presunte ‘meraviglie’ che ha il nostro paese, il comico genovese ironizza sulle tante opere incomplete presenti in Italia, costate 4 miliardi di euro. Tra le tante, mostra la foto di un pilastro che doveva sorreggere un ponte, mai concluso. “E’un classico esempio di estremo minimalismo, di mai-finismo“. Il sarcasmo è fortissimo e, proprio attraverso questo espediente, l’intento di denuncia aumenta con il passare dei minuti.
Si parla di appalti. Crozza cita l’ANAS, parlando del servizio trasmesso sul tema a Report, nel quale gli operai hanno affermato di essere costretti “a lavorare male“. Lo showman genovese prende spunto per uno sketch, nel quale si traveste da operaio che mangia un panino insieme ai suoi colleghi. Esclama: “In quel pilastro che abbiamo costruito c’è meno ferro di quanto ce n’è nel gorgonzola che sto mangiando!” E conclude, serio e amaro: “Oggi se vuoi lavorare devi fingere di esserti dimenticato come si fa!“
Alleggerimento con l’ormai immancabile “maratona televisiva” di Enrico Mentana. La notizia, ovviamente finta, è il cambio di dodici tavolette dei bagni nella sede del Ministero della Semplificazione, decisione presa da Marianna Madia. Il finto giornalista prova a condurre il suo tg, ma tra i mille imprevisti, deve fare anche il baby-sitter e non porta a termine felicemente la diretta.
Prossima vittima dell’ironia di Crozza è Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, che entra cantando una versione tutta sua di “Waka Waka”. Il bizzarro patron blucerchiato confonde l’abituale intervistatore con Mikaela Calcagno di Mediaset Premium e anche con Ilaria d’Amico di Sky. Questa sera il defunto è il gioco del calcio, che secondo lui è “amore“. Non è il solo però: secondo il finto “Viperetta”, è passato a miglior vita anche l’allenatore della sua squadra, Sinisa Mihajlovic, prossimo (probabilmente) ad abbandonare la Sampdoria alla fine del campionato.
E’ il momento di Kazzenger, che chiude la puntata. Tra i quesiti di questa sera ci si chiede: “Alle donne manca davvero il senso dell’umorismo? No, infatti nell’armadio di mia moglie ieri ho trovato un italiano, un francese e un tedesco!“
“Crozza nel paese delle meraviglie” tornerà, con la nona puntata, venerdì 24 aprile sempre alle 21,10 su La 7.