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Lungo la Blue Line è l’ultimo di una serie di prodotti dello stesse genere, quali Buongiorno Afghanistan, con Fabio Caressa, e Reduci, che ha mostrato i militari “sopravvissuti” alle missioni in Afghanistan.
Grazie al permesso esclusivo dello Stato Maggiore dell’Esercito, il regista Bettinetti ha potuto filmare il contingente italiano nelle sue attività quotidiane, riprendendolo dalla mattina alla sera.
Sembra scorrere lento il tempo in quella “linea blu”; blu come il colore intenso del mare che le telecamere inquadrano. A qualche soldato il paesaggio ricorda il sud Italia, tanto è mediterraneo e accogliente. Ma la calma è apparente: la narrazione lenta, il sole, stridono con la consapevolezza che tutto può improvvisamente cambiare. L’equilibrio è sottile, precario: questa striscia di territorio è diversa dall’Afghanistan, dove le armi sono sempre pronte a sparare. “Qui -recita la voce fuori campo- è tutto più complicato”, come può esserlo solo mantenere la pace in una striscia di terra tra due paesi in perenne conflitto.
Il senso di solitudine diventa una cappa opprimente, nonostante i rapporti umani creatisi. Lo svela con ironia un ragazzo dell’unità cinefila: avere al fianco il cane, è un po’ “come fare una pet therapy costante”. Lo stesso che poco prima confesserà il sentimento ambivalente che lo pervade: in missione si lega con le persone del posto, perciò al momento di ripartire si prova un dispiacere. Però, prosegue senza terminare la frase, “la voglia di andarsene è così tanta…”
Chi è in missione sa che il suo viso manca dalle foto di famiglia nei giorni di festa, è conscio di perdere attimi importanti. Colpisce quindi sentire i militari dire di svolgere un simile mestiere perché non volevano una vita banale, oppure la donna soldato che confessa di amare il suo lavoro perché la fa sentire “importante”: l’Esercito spiega, è il corpo meno esposto, che si vede solo nelle situazioni di emergenza. Intanto, si alza il canto durante le celebrazione della messa domenicale.
Proiettato in anteprima per la stampa alla presenza del Generale di Corpo D’Armata Danilo Errico, Lungo la Blu Line è secondo il generale una realistica rappresentazione dell’Esercito, di cui restituisce con fedeltà l’immagine della vita in Libano. Una missione quella dell’ UNIFIL poco conosciuta, e che la rete punta a portare all’attenzione del pubblico.