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Tutto questo è “Il meglio di me”, il format di La5 condotto da Emanuela Folliero, in onda da questa domenica alle 23.15. Il programma (giunto alla sua seconda edizione) ha come protagoniste quattro donne molto diverse tra loro: sono Luana Tamborino, Laura Cattaneo, Manuela Pia e Angela Stasi. Le quattro signore sono legate da un sottile fil rouge: tutte e quattro sono alle prese con lo stravolgimento della loro immagine. Ognuna di loro è seguita da Michael Giannini, il ‘life coach’ di top model tra cui Kate Moss, e supportata dalla psicoterapeuta Alessandra Lancellotti, il cui lavoro si focalizza sugli aspetti di carattere affettivo, dinamico, relazionale, utilizzando sempre il disegno come metodo di analisi. Per loro un unico traguardo: arrivare finalmente a dire ho scoperto… “il meglio di me!”.
A raccontarci nei dettagli “Il meglio di me” è la stessa padrona di casa, Emanuela Folliero.
Emanuela, ci vuole spiegare di cosa si tratta?
“Il meglio di me” è un programma che nasce con l’obiettivo preciso di portare in tv il concetto di cambiamento derivante da un percorso psicologico che punta ad una bellezza che si manifesta prima di tutto nel proprio io, per poi rispecchiarsi nell’aspetto estetico.
Quali le novità di questa seconda edizione?
Questa edizione riprende nel nome la precedente, ma si discosta molto da quel programma. Quello ‘vecchio’ era più chirurgia, qui invece ci siamo concentrati sull’aspetto psicologico. Volevamo fare un programma dedicato alla bellezza assolutamente inedito.
Qual è il suo ruolo?
Seguo tutte le fasi della trasformazione delle mie ospiti e alla fine le accolgo in studio sul mio divano. Ciascuna racconta il suo percorso, che è stato indubbiamente faticosissimo e ha richiesto un dispendio di energie fisiche e soprattutto psicologiche indescrivibile. Ma alla fine sarà premiata con una sorpresa davvero commovente. E non potete immaginare quante lacrime io stessa ho versato…
Come ‘intervenite’ sulla protagonista della storia?
La persona non viene ‘cambiata’ solo fuori, ma anche dentro. Quando si fa ricorso alla chirurgia, bisogna innanzitutto capire perché si senta la necessità di cambiare qualcosa di noi. È solo questione estetica o c’è un passato che non ti permette di essere libera dentro? In questo Michael Giannini e Alessandra Lancellotti sono stati straordinari. Lui, insieme a esperti chirurghi estetici, si è occupato della parte, per così dire, esteriore, dell’aspetto fisico, mentre la ‘Majonchi della psicologia’, come ho scherzosamente soprannominato la Lancellotti perché hanno le stesso tipo di approccio, diretto, senza fronzoli, del benessere interiore. Lei è della scuola che ‘non ti tiro avanti in analisi per anni; il cuore del problema va trovato al più presto, perché solo così puoi iniziare a lavorare per risolverlo’.
In base a cosa avete selezionato le vostre quattro donne?
Abbiamo scelto delle donne che avevano qualcosa di profondo da raccontare, che avevano bisogno di aiuto per superare ostacoli apparentemente insormontabili. E di cambiare per ricominciare.
Ci vuole anticipare una di queste storie?
Una delle protagoniste è una ragazza paciosa, simpatica, divertente e allegra. Ma dietro questa maschera abbiamo scoperto che si nasconde di tutto e di più. Dunque questa copertura andava assolutamente smantellata perché finalmente potesse capire le cause reali della sua anoressia e bulimia e da lì iniziare davvero a vivere.
Qual è il messaggio che volete trasmettere?
Che con la forza di volontà, il giusto aiuto e qualcuno che crede in noi, a tutto si può porre rimedio. Quello che conta è trovare il nodo, la causa del nostro malessere e iniziare ad affrontarlo a testa alta, con caparbietà e coraggio. Quello che queste quattro donne hanno superato in questi mesi di duro lavoro non è esclusivo: chiunque di noi si può rivedere in loro e può dunque trarre insegnamento dal percorso di ciascuna.
E a lei cosa ha lasciato?
È stata un’esperienza molto formativa, che mi ha permesso di rendermi conto di quanto io sia fortunata. Ho dovuto e dovrò anche io affrontare ancora prove su prove nella vita, soprattutto in qualità di mamma separata che ha a cuore innanzitutto la felicità e la serenità del proprio bambino: è indubbio che le più gravi questioni irrisolte affondino le radici proprio nel rapporto che i genitori hanno instaurato o non instaurato con i proprio figli da bambini. Sono certa che sarà un’esperienza molto formativa anche per chi ci guarderà.
E dopo queste quattro puntate de “Il meglio di me” cosa la aspetta professionalmente?
A settembre ci sarà un programma sempre sulle reti Mediaset. Ma per ora è tutto top secret…