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“The Opening”, condotta da Paolo Bonolis e Antonella Clerici, avverrà dinanzi alle telecamere di Rai Un, che poi invieranno le riprese, annunciate in HD da Eutelsat, partner di Expo, in Mondovisione attraverso 8 satelliti.
Queste sono le cose che mandano in visibilio Lang Lang, il pianista cinese di 33 anni conosciuto e idolatrato in tutto il mondo e che – appunto – con tutto il mondo (specie giovanile) comunica in tempo reale attraverso le magìe della tecnologìa. Sì, lui raggiunge tutti col web e si serve dell’iPad come strumento musicale.
Lui che nel 2008 ebbe all’inaugurazione dei Giochi Olimpici di Pechino 4 miliardi di spettatori, e che due anni fa non esitò ad esibirsi a Los Angeles insieme coi ‘Metallica’, per raggiungere le cifre astronomiche delle presenze giovanili di mezzo mondo. La Steinway & Sons ha intitolato a Lang Lang un modello di pianoforte: e da allora 40 milioni di bambini cinesi hanno iniziato a studiare questo strumento. Il blog del pianista è seguito da altri sei milioni di persone ed è stato lui a suonare per primo con la Youtube Orchestra.
Forse, i 100 (soli!) ragazzi ai quali tenne un divertente workshop a S.Cecilia nel 2014, gli sembrarono ormai troppo pochi per le sue esibizioni. Lang Lang vive in una dimensione planetaria, in cui ha raggiunto comunque anche qualcuno meno giovane, come Elisabetta d’Inghilterra o Barak Obama.
Comunque ancora si ignora quale sarà il programma che Lang Lang suonerà il 30 aprile – mentre si sa che al concerto del 26 maggio a Milano, per Expo Città, eseguirà il “Concerto per pianoforte n.2” di Rachmaninov, il più melodico, non il terribile Rach3 del compositore russo – mentre pare assodato che Bocelli canterà per ‘The Opening’ le arie del melodramma italiano ottocentesco, romantico e verista.
Si sa con certezza tuttavia, che il compositore preferito di Lang Lang è Franz Liszt il funambolico (non quello cupo e mistico degli ultimi anni, che la critica ha ormai scoperto): e non lo si deduce dalla frenesia delle sue esecuzioni, ma piuttosto per via del topos del bambino prodigio – lui: ma anche Liszt – che a due anni (sic!) in un cartone animato sentì il personaggio Tom suonare brillantemente la “Rapsodia Ungherese n.2” del grande Franz, che da allora divenne il suo modello.
Lang Lang si è detto contento di essere Ambassador dell’Expo, insieme a Malika Ayane e molte altre personalità – non poteva mancare Carla Fracci – che in buona parte sono ristoratori, ancorchè eccellenti e di lusso, come Ugo Alciati per il nostro latte, o Cesare Battisti per il nostro riso. Per il momento poi, tutto tace sul termine della tournée ‘Viaggio in Italia’ di Lang Lang, iniziata in novembre, che dovrebbe completarsi nel luogo simbolico di Lampedusa. Per ora sembra che non tiri molta aria.