il tema affrontato è di grande importanza e riguarda, in particolare, le ricerche scientifiche che erano in corso in quegli anni e le scelte che dovettero fare i più grandi fisici e chimici del tempo. Infatti, quando Hitler decide di conquistare l’Europa anche gli scienziati devono stabilire in quale schieramento porsi. In quest’ottica, ad esempio,viene analizzato il caso di Werner Heisenberg, premio Nobel per la fisica che, tornato in Germania dall’America dove ha incontrato Albert Einstein decide di mettere la sua mente e il suo cervello al servizio di Hitler. Successivamente il programma si sofferma su un’altra decisione, quella di Werner Von Brown, un ingegnere con la passione per la missilistica che, nascosto nella base militare segreta di Peenemunde, mette a punto le terribili “armi della vendetta”, le V1 e le V2, razzi che dopo una serie di fallimenti ingloriosi arrivano a colpire Londra. Ma l’asso nella manica di Hitler dovrebbe essere la V4, la terribile “bomba disgregatrice”, come la chiamano i tedeschi, o la “bomba atomica”, come la chiamano gli americani: anche loro, infatti, stanno sperimentando la nuova arma nei laboratori sotterranei del Texas.
Insomma, siamo in presenza di un capitolo molto interessante e spesso trascurato dai grandi storici sul quale la puntata di questa sera di Correva l’anno, si soffermerà con attenzione. Nel corso della serata, attraverso filmati, documenti dell’epoca e ricerche effettuate, si scoprirà che sono state moltissime le altre invenzioni realizzate dai migliori cervelli e dall’industria bellica del Reich, anche se il loro potenziale offensivo si sarebbe rivelato non sempre all’altezza delle aspettative: bombe che rimbalzano sull’acqua, alianti enormi e sommergibili in miniatura, ma anche elicotteri e “trottole volanti”, praticamente dei dischi volanti, il cui progetto viene distrutto subito prima dell’arrivo dell’armata sovietica. Alla fine della guerra, Von Brown, si consegna agli americani e negli Stati Uniti proseguirà le sue ricerche e diventerà uno dei protagonisti della corsa allo spazio.
Alla fine degli anni Sessanta gli stessi missili che avevano seminato morte e distruzione durante la guerra serviranno a portare l’uomo sulla Luna. Questa la singolare conclusione alla quale arriverà la puntata. Un excursus che rappresenta uno dei punti chiave dello sviluppo delle nuove tecnologie all’indomani della fine del conflitto e della morte del dittatore Hitler. Come di consueto, in chiusura di puntata, ci sarà l’editoriale di Paolo Mieli, finalizzato a sintetizzare tutto quanto è stato mandato in onda.
Correva l’anno è un programma a cura di Mauro Longoni. La regia è di Andrea Bevilacqua