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Ripercorriamo dunque questo ultimo appuntamento.
Il giornalista apre la serata salutando uno storico autore appena scomparso. Sigla.
Dopo aver presentato gli ospiti, Costanzo dà il via al dibattito partendo da Verdone, che quasi mai si è visto in tv insieme al figlio. La prima domanda è d’obbligo: Paolo apprezza il lavoro del famoso papà? Si. E si parla anche del periodo in cui Verdone realizzò C’era un cinese in coma, film che non era stato particolarmente apprezzato dal pubblico. Il ragazzo però non è interessato al cinema: vorrebbe infatti intraprendere la carriera diplomatica, nonostante secondo il padre possegga alcune qualità.
In compenso i due suonano insieme, e si esibiscono per la prima volta sul palco. Paolo condivide con i telespettatori uno scherzo “crudele” di molti anni fa: quando aveva nove anni infatti, il padre gli telefonò fingendosi Totti. Un mese dopo però, per farsi perdonare dal bambino, Carlo Verdone gli ha davvero fatto incontrare il suo idolo calcistico.
La parola passa a Gigi D’Alessio, impegnato in una campagna di sensibilizzazione per la Terra dei Fuochi. Scanzi approfitta del momento per dire che il cantante napoletano suscita antipatia immotivata, perché è una brava persona. Nel frattempo l’ingresso di Rutelli interrompe il momento captatio benevolentiae di Scanzi.
Tocca dunque a Roberta Giarrusso, che viene da una famiglia di separati. Naturalmente le viene chiesto di riproporre una delle sue imitazioni di Tale e Quale Show, anche se lei finge di vergognarsi.
Scopriamo quindi che Barbara Palombelli ha conosciuto Francesco Rutelli mentre era al 15esimo giorno di digiuno, perché all’epoca Pannella costringeva tutto il partito a seguire il suo esempio. pare che l’ex sindaco di Roma fosse, testuale, un “figo pazzesco”. A proposito di coppie che si formano, il primo approccio tra Christian De Sica e Carlo Verdone è stato burrascoso: per proteggere la sorella minore, poi divenuta la moglie di De Sica, Verdone lo aveva aspettato sotto casa mollandogli un ceffone. Uno schiaffo che è servito a poco, dato il giorno dopo Christian De Sica era di nuovo sotto casa a bordo della sua Mustang.
L’attore e regista prosegue con alcuni aneddoti, riproponendo anche il primo monologo scritto.
Piero Angela non era interessato allo studio; ora è uno dei più grandi divulgatori scientifici esistenti. L’esperienza scolastica, svela, gli è servita per capire come catturare l’attenzione del pubblico: la scuola non motiva a sufficienza. Orgoglioso del figlio Alberto, non nasconde di avergli “insegnato il mestiere” come facevano una volta gli artigiani; allo stesso tempo però, i meriti sono stati maturati in totale autonomia.
Costanzo introduce al pubblico Pietro Sparacino, che si presenta come siciliano incensurato. Il comico propone una serie di battute a sfondo sessuale già ascoltate a X Love, ma qui decisamente fuori contesto. Il pubblico in sala comunque sembra apprezzare e ride di gusto.
Terminato il pezzo di Sparacino, arriva la promozione di Scanzi, che ha appena firmato il suo primo romanzo. Dice che nei talk lo “accusano” di essere gay, come se, al di là del fatto che viene utilizzato per non rispondere nel merito, questo possa essere considerato un insulto. Il riferimento è a Daniela Santanchè, ormai presenza costante nei pensieri del giornalista del Fatto.
Passando per un Rutelli che invita a scoprire le bellezze di Roma passeggiando la domenica mattina, Costanzo vuole sapere cosa abbia trovato una bella donna come la Tatangelo in Gigi D’Alessio. Lei risponde di stare ancora cercando; nel frattempo canta vecchi pezzi insieme al compagno.
La Palombelli e Rutelli si sono sposati a novembre alle nove del mattino. Il motivo è un impegno improrogabile al pomeriggio: la partita della Lazio.
La “palla” passa di nuovo al comico Pietro Sparacino, che approfitta delle esternazioni di Scanzi per una serie di battute sull’omosessualità; stavolta l’intervento è meglio contestualizzato ma comunque poco consono al talk. Al giorno d’oggi, dice Sparacino, lo scandalo è ancora che una figlia possa essere lesbica: il problema è l’omosesualità, perchè invece l’essere “facile” può tornare utile. E prosegue: “gli uomini hanno il pene e desiderano la vagina;le donne hanno la vagina e desiderano il pene: i gay sono i normali”.
Ultimo ad esntrare in studio, Nek con la figlia della moglie; lo intervista Alfonso Signorini. Martina, questo il nome della ragazza, all’epoca aveva un anno e mezzo: ha scelto di avere due cognomi, sia quello del padre naturale che quello di Nek. Martina però ha reso semplice il compito, perché si è sempre dimostrata una bambina docile.
Nek ricorda poi la malattia del padre, che aveva una soglia di sopportazione del dolore molto alta.
Ancora Pietro Sparacino, adesso sulla sue esperienza di padre con il figlio neonato che piange a tutte le ore.
Con una coreografia curata da Giuliano Peparini e le ultime battute di Sparacino, si chiude la puntata. Passerella degli ospiti. E naturalmente, il classico dei classici: la sigla finale con Costanzo al saxofono.