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Si tratta dell’8% delle terre emerse del nostro pianeta ed è il nostro polmone. Uno degli ambienti più ricchi di vita. E’ stato calcolato che su una superficie di pochi kmq di foresta dell’America centrale si possono trovare 125 specie di mammiferi, 400 specie di uccelli, 100 di rettili, 60 di anfibi e quasi 40000 specie di insetti. La loro è una vita di adattamento all’oscurità e alla mancanza di cibo, soprattutto di proteine. Tra di essi ci sono animali leggendari come le tarantole, che possono arrivare a 12 cm di lunghezza, l’anaconda che può raggiungere gli 8 metri e il boa constrictor che arriva a 2 metri e mezzo.
Le giungle sono popolate da grandi felini come il giaguaro americano, il leopardo e la tigre asiatici ma paradossalmente i più pericolosi per l’uomo sono gli animali più piccoli: zanzare, vespe penetranti e una piccola specie di rana dell’Amazzonia che ha abbastanza veleno per uccidere per contatto grandi mammiferi, compreso l’uomo.
{module Google richiamo interno}Del fascino e delle insidie della giungla,si sono nutriti fino ad oggipoeti, scrittori, registi e pittori.La loro fantasia ha creato eroi leggendari come Sandokan, Tarzan, Rambo, Moogli fino a Mister No il famoso personaggio dell’editore Sergio Bonelli. Scopriremo che le loro caratteristiche non risultano del tutto inventate, ad esempio nella foresta esistono davvero liane che possono reggere non solo il peso di uomo ma anche quello degli oranghi che pesano molto di più; anche l’indimenticabile urlo di Tarzan, lo sentiremo,è uno stratagemma usato dai popoli della foresta per i loro richiami.
La giungla, trionfo della natura, è un habitat complesso per la vita e sorprendentemente ostile per l’uomo. Eppure nelle foreste sono nate grandi civiltà del passato, come quella Khmer in Indocina, e quelle Maya e Azteca in America centrale. Visiteremo con Alberto Angela alcuni delle spettacolari testimonianze del passaggio di queste civiltà. L’età della colonizzazione ha dato inizio alla conquista della foresta. Sono state realizzate grandi opere come il Canale di Panama e la Transamazzonica.
E sono venute alla luce le ricchezze delle foreste, dapprima il legname, poi quelle del sottosuolo, ferro, stagno, bauxite, gas e petrolio e pietre preziose.
Ad Ulisse vedremo come oggi le tribù della foresta, indios e pigmei ad esempio, combattono una lotta per la sopravvivenza, al pari di molte specie animali, per procurarsi il cibo, ripararsi dai predatori più feroci edifendersi dalla deforestazione: l’abbattimento di alberi colossali per alimentare l’industria del legname di pregio, l’espansione delle colture di frutta, palme da olio e di altre essenze di impiego industriale, per produrre biocarburanti e foraggio per il bestiame, rischiano di essere fatali per le ultime foreste tropicali con i loro abitanti.
Infine, il tema della rilevanza ambientale: è stato calcolato che ogni ora e mezzo l’estensione dell’area delle forestenel mondo diminuisce di 2,2 chilometri quadrati, l’equivalente di circa 270 campi da calcio.
Il nostro futuro, non solo quello della giungla, dipende dalla nostra capacità di conservare gli equilibri ecologici e la varietà della vita in tutte le sue forme, una vera e propria assicurazione per garantire le generazioni che verranno.
Qui la presentazione della serie in corso.