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Noi vi avevamo anticipato già le principali news sulla serie in arrivo. Ne hanno parlato in conferenza stampa Niels Hartmann, direttore delle produzioni originali Sky, il regista, il produttore e l’autore oltre ai protagonisti della fiction. “Siamo tornati sul luogo del delitto”, scherza Hartmann, “con questa seconda manche dei ‘Delitti del Bar Lume’, la cui prima stagione ha battuto negli ascolti film del calibro di Vacanze a Cortina e Hangar Games, sempre andati in onda su Sky Cinema. Per una volta”, sottolinea il direttore, “si ride con questa produzione che è indubbiamente un grande esempio della migliore tradizione della commedia italiana”. D’altra parte, si sa, è più facile condividere la storia e il dolore (vedi 1992) che le risate.
A spingere Carlo Degli Esposti a calcare un terreno così nuovo, a sperimentare, a osare, è stata Elvira Sellerio, che ha pubblicato i racconti di Malvaldi. “Si tratta di una delle cose più belle che andiamo a pubblicare” disse un giorno la responsabile della casa editrice al produttore. “E fu così che diedi inizio alla sperimentazione della prima e poi della seconda serie”, spiega Degli Esposti, che descrive la serie come “un racconto della commedia etnica italiana. Questi ultimi due film sono un vero piacere per gli occhi e la mente”.
“Come l’autore, anche noi abbiamo voluto raccontare questo eterno cazzeggio che arriva a scherzi cattivissimi, a tratti persino macabri”, fa eco Johnson, che da Pisano doc non poteva non apprezzare l’ambientazione di questi gialli, ossia Pineta, nata dalla fantasia di Malvasia, che riprende i tratti caratteristici delle località toscane tra Tirrenia e Marina di Pisa. “I delitti del Bar Lume sono insomma una sorta di scanzonata voglia di prendere per il coupon po’ alla Amici miei”, chiostro il regista.
“Ho voluto scrivere storie su un piccolo litorale, con i suoi personaggi e posticipi caratteristici”, spiega Malvasia, che ammette di aver molto esitato prima di scrivere altre storie attorno al Bar Lume: “Avevo paura di scrivere il romanzo di troppo”. M alla fine non e stato così, il barista Massimo ha ancora storie da vivere e avventure da affrontare. “Ora di Massimo ce ne sono addirittura due”, sorride, “uno con la faccia di barista, l’altro con quello di Filippo. Il personaggio sta diventando sempre più versatile”.
Il cambio di passo tra le due stagioni de I delitti del Bar Lume è evidenziato anche dal protagonista indiscusso della serie, Filippo Timi, alias Massimo Viviani, barista e improvvisato detective. “In questi ultimi due film il mio personaggio si è evoluto”, racconta l’attore, “è diventato più complesso. Io stesso sono riuscito a farlo ancora più mio. Ma d’altra parte, più pratichi un ruolo, più comprendi il personaggio e più ti ci trovi dentro,ti ci sia muovere meglio dentro. Questa volta, cosa che non faccio mai, mi sono rivisto e mi sono anche divertito a rivedermi”.
Ma la novità più significativa della serie è indubbiamente rappresentata da Alessandro Benvenuti, definito il “Pirlo” di questa avventura. Il fuoriclasse, da tempo lontano dalla tv (“sono stato a teatro, dove credo che morirò”, dichiara), parla del suo personaggio e del legame che si è creato con Emo, che interpreta nella pellicola. “Mi è stato cucito addosso”, dice con orgoglio, “ed interpretarlo è stato divertente, mi è piaciuto molto”.
L’avventura non finisce qui. Si sta già infatti lavorando alla terza serie. Ciak, si gira…