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Lo abbiamo incontrato in occasione della puntata odierna di Ricette a colori.
Giovane e già famoso. Probabilmente molti ragazzi guardandola in tv pensano ad un futuro come cuochi o chef..
Se un ragazzo decide di intraprendere questa professione è importante che già le basi siano solide, quindi è importante la scelta sia della scuola che dei maestri. Io sono stato fortunato e rivolgersi ai bambini con un programma come Ricette a Colori potrebbe essere il primo passo per alcuni dei miei piccoli spettatori per avvicinarsi alla professione. Poi serve altro naturalmente a cominciare da una vera passione per questo lavoro.
Secondo lei un programma come Junior Masterchef potrebbe appassionare dei futuri chef o si punta solo su rivalità e competizione?
Penso sia un programma simpatico, colorato e variopinto. L’aspetto secondo me, positivo, è che in ogni caso si insegna ai bambini, la capacità di inventare, creare con gli alimenti e attraverso l’uso di prodotti genuini anche il rispetto del territorio, della stagionalità delle materie prime. Si impara ad usare e non sprecare. È quello che facciamo anche noi con questo nuovo programma con un vantaggio rispetto a Junior Masterchef, Ricette a Colori va in onda il sabato e la domenica su RaiGulp e può essere vista da tutti gratuitamente.
La tv e la rete sono invasi da programmi che parlano di cucina, ovunque si danno ricette e non sempre i consigli vengono da chi conosce il mestiere. Come chef lei cosa privilegia nella sua cucina?
C’è da recuperare la nostra cucina regionale. È questa la ricchezza delle nostra terra che io traduco in piatti dove fondamentale è l’equilibrio tra tradizione e innovazione. Importante poi è mantenere il gusto delle materie prime, a volte un buon cibo è rovinato da un eccesso di condimenti o manipolazioni che non fanno altro che appesantire il piatto e ‘nascondere ‘ il gusto del cibo. La mia cerca di essere una cucina di territorio che si arricchisce di tutte le straordinarie varietà di prodotti che il nostro Paese fornisce. Quando hai un’ottima materia prima, devi solo saperla trattare. Gli errori più grandi si fanno nel momento della cottura, o nell’aggiunta del sale: messo al momento sbagliato può rovinare un piatto sia nel gusto che dal punto di vista nutrizionale.
Ed è questo che insegna ai bambini nel suo nuovo programma?
Anche questo ma il programma non vuole necessariamente essere una palestra per futuri chef , si insegna soprattutto a mangiare bene fin da piccoli. Se si insegna ai bambini poi anche gli adulti saranno portati a modificare le loro abitudini alimentari, noi un pochino ci speriamo.
Consiglierebbe ad un giovane di diventare chef?
Gli consiglierei di diventare un cuoco, anche io preferisco farmi chiamare così.Oggi questo mestiere sta diventando sempre meno banale e più creativo. Il futuro che si apre ad un giovane mi sembra al momento pieno di opportunità e di diverse sfumature che vanno ben oltre il semplice ‘stare dietro ai fornelli’. E la grande mostra dell’Expo ne è una prova. Più di 140 Paesi vengono, non a caso, in Italia a parlare di cibo. Io come presidente dell’Unione Regionale Cuochi Lazio sarò presente ai ‘Tavoli Tematici’ e penso che Expo 2015 sarà una grande opportunità per valorizzare il nostro patrimonio agroalimentare e far conoscere meglio tutte le competenze e esperienze legate alla nostra professione.
Qui il tv book di Alessandro Circiello.