{module Banner sotto articoli}
Una nota diramata da Mediaset, subito dopo le rivelazioni di Striscia, diceva: “Da oggi abbiamo interrotto ogni rapporto professionale e valuteremo le opportune iniziative legali nei confronti del giornalista Fulvio Benelli, responsabile dei due servizi ‘Truffatore rom: così rubo le macchine agli italiani‘ e ‘Sono d’accordo se fanno lo sterminio‘ andati in onda rispettivamente su Quinta Colonna (27 aprile 2015) e su Dalla Vostra Parte (3 aprile 2015). Come denunciato da Striscia la notizia il soggetto intervistato è la stessa persona che ha ‘interpretato’ il ruolo di truffatore rom e di estremista musulmano senza essere né l’uno né l’altro. Con questi servizi Benelli ha ingannato la buona fede delle nostre testate, rischiando di recare un grave danno al lavoro sempre corretto e professionale della redazione e dei colleghi. La nostra credibilità nell’approfondire fatti e notizie è nota al pubblico, che non a caso sta attribuendo grande successo a entrambi i programmi. E per fortuna esistono gli anticorpi per individuare ed espellere chi, a questa credibilità, attenta in qualsiasi modo”.
E’ stato un inviato di Striscia la notizia che ha rintracciato e intervistato la persona che compare nei due servizi e che è intervistata incappucciata da Fulvio Benelli. Il giovane rom polivalente, come è stato chiamato, ha detto di aver ricevuto soldi e precise istruzioni dal giornalista. Quel che doveva fare e che ha fatto era in un servizio fingersi un rom che rubava una macchina sotto gli occhi del proprietario e in un altro un musulmano che dichiarava la sua approvazione per la strage di al Shabaab in Kenya.
Il giovane che era stato intercettato da Striscia la notizia, aveva spiegato anche molti altri aspetti davvero sconcertanti della vicenda. Aveva infatti svelato che la macchina che aveva rubato era proprio quella dell’operatore venuto a realizzare il servizio che l’aveva messa a disposizione per inscenare la fantomatica truffa.
Insomma, nel giro di pochi giorni, l’informazione targata Mediaset ha subito un grave colpo che rischia di metterne in discussione la credibilità. Hanno iniziato Fabio e Mingo attualmente sotto inchiesta della Procura di Bari per un servizio su un falso avvocato. Adesso anche Fulvio Benelli ha leso gravemente la credibilità del giornalismo. Ed è stato necessario correre ai ripari.