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Il Premio Giornalistico che si avvale della media partnership di Rai Radio1, culminerà giovedì 2 luglio al Politeama Rossetti di Trieste, nella Serata speciale “I Nostri Angeli”, condotta quest’anno da Alberto Matano (Tg1), ripresa e trasmessa da Rai1 sin dalla prima edizione. A scandire il conto alla rovescia sarà dal 29 giugno L.INK, Luchetta Incontra, quattro giorni di incontri e scambi di opinioni con i protagonisti dell’informazione.
BBC, Channel 4 e Canale 5/Mediaset sono i finalisti del Premio Luchetta 2015 per la sezione Tv News: la reporter Caroline Hawley di BBC ha raccontato la storia delle sorelle siriane Qamar e Rahaf, colpite da una bomba mentre dormivano; l’inglese Jonathan Rugman per Channel 4 ha testimoniato dall’elicottero militare le operazioni di soccorso ai rifugiati Yazidi minacciati dall’Isis nell’agosto 2014; e infine Pietro Suber ha documentato per Tg5/Tg Com la realtà di uno dei centri di cura per malati di Ebola, molti giovanissimi.
{module Google richiamo interno}Per la sezione Quotidiani/Periodici in finale il Corriere della Sera, con il reportage dalla Palestina di Davide Frattini sul bimbo sopravvissuto al missile di un drone, lanciato mentre giocava a nascondino sulla spiaggia; il Venerdi’ di Repubblica con il servizio di Antonella Barina che documenta il caso delle giovani schiave del cotone in Tamil Nadu, vendute dai genitori per 6 euro a trafficanti senza scrupoli; e Avvenire, con la corrispondenza di Elena Molinari sulle morti dei giovani afroamericani nei quartieri poveri e segregati delle grandi città statunitensi.
Per il miglior Reportage si contenderanno il premio 2015 Pablo Trincia di La7, Lyse Doucet della BBC e Medyan Dairieh di Vice News, che hanno testimoniato rispettivamente la vicenda del bosniaco Ismar Mesinovic, rapitore del figlioletto Ismail condotto con sé dopo l’arruolamento nelle file dell’Isis, le storie drammatiche dei bimbi siriani traumatizzati da una guerra infinita e infine la vita dei bimbi ‘educati’ dall’Isis all’insegna del fanatismo religioso e della sharia.
Paris Match, The Guardian e The Washington Post sono le testate internazionali selezionate per la terna finalista del Premio Luchetta – sezione stampa internazionale: tre corrispondenze dedicate alle emergenze dell’infanzia in Ucraina, presso il popolo Yazida e nel sud Sudan.
E infine per la sezione dedicata a Miran Hrovatin per la migliore fotografia sono in gara gli scatti di Vincenzo Floramo sui bimbi birmani, pubblicato da Al Jazeera Magazine, di JM Lopez che ha documentato per El Pais la situazione dell’infanzia a Mogadiscio e infine di Zmnako Ismael che ha raccontato per immagini, su Time, la fuga di una quattordicenne yazida dallo Stato islamico.
Nato nel ricordo dei colleghi che, per informare dalle più pericolose trincee dell’informazione, hanno rischiato e perso la propria vita, il Premio Luchetta ha selezionato in questi dodici anni migliaia di corrispondenze dai fronti caldi di tutto il mondo, per contribuire alla sensibilizzazione sulle violenze e sopraffazioni ai danni dei bambini. Saranno a breve annunciati anche i vincitori del Premio Speciale Luchetta 2015 e del Premio Testimoni della Storia. Intanto è stato annunciato il vincitore della prima edizione del Premio “I nostri Angeli”, promosso dalla Fondazione Luchetta con Unicef Italia: il riconoscimento è stato assegnato alla testata settimanale Famiglia Cristiana, «per la grande attenzione dedicata alle tragiche vicende che coinvolgono i bambini di tutto il mondo»
Qui il Premio Luchetta 2014.