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È il 2110 e sono trascorsi novantasette anni da quando una guerra nucleare ha decimato l’intera popolazione mondiale. Gli unici umani sopravvissuti vivono tutti sull’Arca, una base spaziale composta da tredici stazioni che si trovavano in orbita al momento del disastro. La vita nello spazio scorre tranquilla, finché le risorse iniziano a diminuire drasticamente. Come far fronte a questa difficile situazione?
I rappresentanti del governo iniziano a imporre regole molto rigide per controllare la vita degli abitanti. Chi trasgredisce alle leggi imposte dal tiranno viene espulso nel vuoto. Ma non solo: i bambini che commettono reato, vengono prima imprigionati, quindi giustiziati al compimento del 18° anno d’età.
Quando la speranza di sopravvivere sull’Arca inizia a vacillare, il Consiglio decide di inviare sulla Terra, come cavie, un gruppo di detenuti, cento carcerati minorenni (The 100, appunto) che per la prima volta in quasi un secolo dovranno tornare sulla Terra, oramai distrutta dalle radiazioni, per verificarne la vivibilità. Se moriranno, giustizia sarà fatta, se sopravviveranno, avranno reso un servizio alla comunità che potrà colonizzare il vecchio mondo.
Dal momento che la riuscita della missione vale la sopravvivenza dell’intera comunità dell’Arca, con il futuro dell’umanità nelle loro mani i cento ragazzi uniscono le loro forze e iniziano a confrontarsi con un mondo selvaggiamente cambiato, primitivo e pericoloso. Un nuovo mondo che metterà a dura prova la loro stessa sopravvivenza e fortemente in discussione le loro certezze terrestri, dopo l’incontro con alcuni ‘sopravvissuti’.
Come nella serie di film Hunger Games (di cui The 100 è figlia) e in Battlestar Galactica, The 100, un piccolo cult per gli amanti dello sci-fi, nomination agli ultimi Emmy Awards per i “migliori effetti speciali” e già tra i trend-topic sui social network, racconta come l’apocalisse possa portare fuori il meglio, ma più spesso il peggio, delle persone. E gli adolescenti non fanno eccezione.
Le veline di The 100 – Eliza Taylor e Marie Avgeropoulos, rispettivamente Clarke Griffin e Octavia Blake nella serie, si candidano ad essere le veline del futuro seriale.
La prima, bionda australiana, si è fatta le ossa nella serie-istituzione di madre patria “Neighbours” e suo padre è un noto attore comico nella terra dei canguri. Se le andasse male la carriera d’attrice (“The 100” rappresenta il suo debutto Usa da protagonista), può sempre tentare la strada musicale (suona la chitarra e compone canzoni tra un ciak e l’altro). La seconda, bruna canadese, è cresciuta fin da piccola con la madre da un camping all’altro imparando l’arte della sopravvivenza nella natura e sviluppando una passione smodata per le Harley Davidson e la batteria. Quest’ultima passione la potrebbe legare alla collega Taylor: se le vie della tv fossero finite, quelle musicali di coppia si potrebbero spalancare per le…veline delle hit parade!
Qui la serie in versione pay.