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Si inizia a pochi minuti dalle 21.30, con una breve anticipazione di quanto vedremo: la trattativa si intende andata a buon fine quando il concorrente ottiene interamente la cifra desiderata per il finanziamento della sua impresa. Vengono presentati gli “squali”: Gianluca Dettori, Fabio Cannavale, Mariarita Costanza, Giampietro Vigorelli e Luciano Bonetti.
Si passa dunque alle prime proposte. Marco Pirovano, prendendo ispirazione dallo street food, lo ha declinato sulla polenta, pensando a quanta ne avrebbe venduta fuori dalla discoteca. Prima di passare al momento in cui esporre la propria idea, l’rvm di presentazione del ragazzo di Bergamo.
In realtà Pirovano ha già un’attività avviata, comprendente ben 10 punti vendita: è in cerca di finanziamenti per espandere il suo franchising della polenteria da strada. L’ipotesi poi è di puntare molto all’estero, perché è più difficile essere “profeti in patria”; chiede 30mila euro per il 10%.
Naturalmente, per valutare se valga la pena di prendere in considerazione la cosa, gli viene chiesto di assaggiare il prodotto, che viene apprezzato.
Il progetto viene apprezzato all’unanimità, tanto che alcuni giocano al rialzo. Cannavale offre 40mila euro, Vigorelli 50mila per il 10%, mentre Costanza 60mila euro ma in cambio del 15%; Bonetti invece mette sul piatto 80mila euro in cambio del 20%. Ciascuno di loro spiega al concorrente in cosa potrebbero aiutarlo; alla fine è Dettori a convincere il ragazzo, con 50mila euro per il 10%. La prospettiva di esportare la polenta di PolentOne in America infatti, diviene la leva vincente.
Il secondo concorrente è Alessandro Malandra: insieme a quattro amici ha fondato il brand di abbigliamento Dolly Noire. I ragazzi chiedono 90mila euro per cedere il 15% del marchio: a distinguere i loro cappellini e magliette, i particolari materiali utilizzati.
Malandra e soci hanno già aperto un negozio e hanno già dei testimonial, ma vogliono fare il salto di qualità: i soldi chiesti servirebbero per investire in marketing e partecipare a fiere di settore.
Il business è piccolo per convincere gli imprenditori: rimane solo Dettori ad esserne attratto. Dopo aver riflettuto attentamente, anche lui dice no: da un punto di vista del business, motiva, non sarebbe una scelta razionale.
Tocca poi a Valentina Nesci, con il progetto di Miss Green. La sua idea è un’evoluzione dei prodotti del nonno erborista: propone creme personalizzate, che il cliente può realizzare da solo.
I cinque vogliono conoscere il nonno, colpiti dalla storia di questa nipote che ne prosegue la tradizione. Poi iniziano a incalzarla di domande per testare la validità della sua idea, facendole anche notare che spesso il cliente non sa cosa gli serva. Sono tuti molto scettici, e Valentina Nesci lascia il loft delusa per non aver ottenuto i soldi.
Il prossimo progetto riguarda invece i sensori di parcheggio: Fabio Lettieri chiede 500mila euro per il 10%. Come si può pensare di spiazzare la concorrenza? Con un prezzo molto accessibile di soli 39 euro.
Dettori propone 500mila euro per il 15%, mentre la Costanza 500mila per il 12%; gli altri si chiamano fuori. la donna è agguerrita, rifiuta di “collaborare” con il collega e si accaparra l’affare.
Si prosegue con Cat sweet home: un sito attraverso cui prenotare gli alberghi muniti di apposite “casette” per il proprio gatto. I cinque “squali” osservano subito che tutti hanno i cani, non i gatti: in conclusione insomma, si complimentano per l’entusiasmo.
Un sito d’incontri che permette di incontrare l’anima gemella attraverso la grafologia: questo è Amore perfetto di Arnaldo e Marco Fiori, padre e figlio. 130mila euro in cambio del 15% della proprietà.
I visi dei severi finanziatori sono molto perplessi: non capiscono bene da dove derivino gli utili, e considerano l’analisi grafologica prettamente come una trovata di marketing. Nessuno dei cinque crede davvero in questo sito di incontri; Fabio Cannavale consiglia di riformulare l’offerta e tornare.
Ci spostiamo in cucina per la prossima proposta: un piatto con una parte centrale in ceramica che si riscalda. Posizionato su un’apposita piastra, il piatto permette direttamente di cucinare: i coniugi Milena e Piergiorgio chiedono 100mila euro per il 10%. Per questi piatti particolari, è stata posta attenzione al design: il punto critico individuato però, è che sia difficile vendere la piastra.
L’idea viene reputata interessante, ma destinata a decollare solo sul lungo periodo. Vigorelli e Cannavale offrono 150mila euro, ma in cambio del 20%: l’affare è concluso.
Milena e Salvatore propongono “l’apericoccole”: delle confezioni per il relax delle mamme, che già vendono attraverso il loro sito. La donna svela di aver realizzato di voler abbandonare l’ingegneria, mentre era a letto malata: è infatti affetta da sclerosi multipla e, con grande forza, dice di mettere i tacchi per non usare le stampelle. Aggiunge di voler rimanere in Calabria perché la sua terra ha bisogno che la gente rimanga e crei valore.
I 90mila euro sembrano chiesti sembrano pochi: gli “squali” ne offrono 150mila in cambio del 35% della proprietà.
Carlo Maria Recchia ha 21 anni e vuole lavorare come agricoltore: ha puntato tutto sul mais corvino, un tipo di mais che esisteva molti anni fa e che, piantato nuovamente oggi, ha acquisito nuove caratteristiche. Una coltura praticamente unica, la sua.
Anche se ancora nel mercato non si è creato il bisogno di questo prodotto, gli investitori si lasciano coinvolgere dall’entusiasmo del giovane ragazzo: l’affare si chiude con 150mila euro in cambio del 20%, coinvolgendo tutti i 5 finanziatori.
Da Venezia invece, arrivano Fabio Penzo e i suoi soci: i tre hanno ideato un etilometro da smartphone, giustificando questa idea poco innovativa con la precisione del rilievo. Ciò che è importante, sostengono, è sapere con certezza se si supera il limite o no. Dettori li fredda: un simile oggetto interessa soprattutto i ragazzi che escono dalla discoteca, ma quanti ce l’hanno tra quelli che conoscete? Nessuno, appunto.
Pensando che ci sia molto da lavorare sul prodotto, Bonetti, Vigorelli e Cananavale vogliono il 30% della società e non il 10%; i tre rilanciano con una controproposta da 500mila euro e il 15%. Si tirano tutti fuori: lo sviluppo del business si ferma qui.
Airlite è una nanotecnologia: una vernice senza odore che non inquina. In un certo senso, un muro “pitturato” con Airlite diventa un depuratore per l’aria. I due imprenditori riescono a strappare un affare a cannavale: ben 750mila euro di finanziamento per un esiguo 3% di proprietà.
In conclusione, mentre scorrono i titoli di coda, una serie di idee che sono state brutalmente stroncate, dal gelato con 35 grammi di proteine al materasso personalizzabile. Vediamoa nche una breve anticipazione della puntata di giovedì prossimo.
Shark Tank si chiude qualche minuto prima della mezzanotte, con un ritmo veloce e Twitter letteralmente impazzito per lo show, che è salito in trending topic alla quarta posizione.