L’anteprima comincia in musica, con un pezzo strumentale dei James Taylor Quartet. Diego Bianchi presenta il cast: il giornalista Marco Damilano dell’Espresso, il fumettista Marco D’Ambrosio, in arte Makkox e poi il tassista – sondaggista Mirko Matteucci, in arte Missouri4 . Manca all’appello Roberto Angelini, impegnato in un tour.
In Italia c’è una nuova “patologia”: il “renzismo“. Un noto personaggio dello spettacolo si è prestato al gioco per fare ironia sulla politica del Premier. E’ Antonio Albanese, che è ritratto in una seduta psicoterapeutica. Sembra che vada tutto bene, che i rapporti con la famiglia siano migliorati, ma il suo problema è che ha una malattia che lascia perplesso anche il medico. “Sono diventato renziano“, dice tra i denti.
Si inizia con lo #spiegonedamilano, cioè la spiegazione dei fatti del giorno fatta dal giornalista Marco Damilano. Il cronista è supportato dal vidiwall che “Zoro” controlla mostrando le home page dei principali siti italiani. È contro l'”ubiquità” dei politici, che si trovano in due parti senza però concludere nulla: chi, come Renzi, è al governo e in contemporanea si elegge a docente spiegando la sua visione della scuola alla lavagna, chi si candida in schieramenti politici contrapposti.
Con il suo smartphone, Diego Bianchi racconta a modo suo il suo arrivo a Milano per l’inaugurazione dell’Expo, avvenuta il primo maggio scorso. Poi si passa inevitabilmente agli scontri avvenuti in città. Commentando quanto vede, disse: “L’Expo fa piagne!” Poi il salto al Senato, qualche giorno dopo, per seguire le votazioni per l’approvazione dell’Italicum. Il suo commento ai fatti è una sorta di telecronaca, dove il sarcasmo non fatica ad uscire. Il viaggio continua verso sud, a Lampedusa. Il conduttore segue la guardia costiera, impegnata in un’operazione di recupero di alcuni profughi somali, a bordo di un’imbarcazione.
Fermando il video, Zoro blocca l’immagine su un ragazzo che veste la maglia del Milan. Occasione per punzecchiare il leader della Lega Matteo Salvini, tifosissimo del Diavolo. “Questo ragazzo che indossa la maglia rossonera, dice con ironia, lo fa proprio apposta. Si è messo questa maglia per prendere in giro Salvini”.
La visita a Lampedusa si chiude con una sorpresa: Bianchi scopre che Civati ha lasciato il Pd. E a questo punto si coinvolge anche il mondo dei social. Vengono letti alcuni post su tra i più divertenti sull’abbandono del Partito Democratico da parte del politico monzese.
Il “paziente” Albanese accompagnerà il pubblico tutta la serata con brevi video. Dice: “Da quando sono renziano sto meglio, vivo nel presente e non per il futuro. Vivo di concetti. Noi renziani siamo leggeri” . Poi però entra in crisi quando non sa più distinguere la destra dalla sinistra. Nonostante ribadisca di star bene, la sua stabilità mentale è preoccupante.
Collegamento con il tassista Mirko Matteucci, che si trova a Palazzo Chigi. “Questo è il posto più bello del mondo, qui si lavora sempre e la gente non si accorge mai di niente!“, esclama in tono canzonatorio. Missouri4 parla del “renzometro”, una statistica che indica la percentuale di gradimento del governo Renzi. “Abbiamo fatto grandi passi in avanti: il gradimento per Renzi è del 7,51%!” Ma il tono di presa in giro è notevole e il personaggio, pittoresco nel suo modo di presentarsi, funziona.
Matteucci è stato inviato dal programma per seguire la marcia Perugia – Assisi dal Movimento Cinque Stelle. Dacché doveva svolgere il ruolo di “giornalista con la schiena dritta, il tassista invece prima fa il capogruppo con dei cori da ultras, poi ringrazia Beppe Grillo che fa dei complimenti alla trasmissione. “Quando parlava Grillo ero emozionato, è un leader!” Questa finta adulazione fa sorridere ed è un modo divertente per prendere in giro un altro importante personaggio della politica.
Ancora un punto sull’attualità di Marco Damilano. Il giornalista parla del vertice europeo a Riga, dove si è parlato di immigrazione e poi la presa della cittadina di Palmira da parte dell’ISIS. Il tema dello sbarco dei profughi assume maggiore centralità, con un reportage da Chios, un’isola greca, meta di arrivi di clandestini dalla Siria e dall’Iraq. Bianchi ha viaggiato con Carlotta Sami, portavoce per il Sud Europa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Il reportage è spezzettato da brevi interventi in studio di Bianchi, che se da un lato servono a spiegare meglio il contesto, dall’altro rischiano di portare in confusione chi guarda il programma. A prescindere, la volontà di inserire nello stesso video elementi seri, in cui si scopre la triste realtà dei rifugiati, con altri più leggeri, in grado di rendere meno pesante il racconto, è un’operazione intelligente. In questo modo si può con maggiore facilità catturare l’attenzione del telespettatore, anche quello più distratto.
L’inchiesta continua. Zoro intervista due rifugiati siriani, un chirurgo e una dentista, che hanno vissuto sulla loro pelle la dura e cruda realtà della guerra. La testimonianza dei protagonisti degli eventi dà maggior valore al prodotto, che acquista maggiore concretezza.
Dopo quest’ampia pagina dedicata al tema immigrazione, spazio alla musica con il cantante e chitarrista portoghese Frankie Chavez.
Entra in scena il fumettista Makkox. L’artista è il protagonista di una rubrica, il “Makkox tutorial“, che serve ad aiutare, con l’ausilio delle vignette, i politici ad adottare delle misure tali da risolvere i problemi che attanagliano l’Italia. Naturalmente si tratta di consigli surreali, alimentati dall’atteggiamento canzonatorio di Makkox, che a volte non si trattiene dall’usare termini poco ortodossi.
Il coinvolgimento del pubblico di Facebook e Twitter è un punto cardine della trasmissione. Non a caso, Bianchi legge ancora i commenti degli utenti dei social che pubblicano foto o post nei quali descrivono cosa hanno fatto durante la pubblicità.
Ancora spazio alle nuove tecnologie. Diego Bianchi apre la “social top ten”, ovvero i 10 miglior post condivisi da personaggi noti, soprattutto della politica. Un appuntamento già presente nello schema del programma quando andava in onda in seconda serata. È lo spazio più leggero della trasmissione, anche grazie ai commenti del conduttore che rende divertente la lettura dei post. Se fosse un po’meno lungo, il programma ne gioverebbe in fluidità.
Antonio Albanese, con il suo terzo intervento, chiude la serata. È nelle vesti dell’ “uomo renziano” che, nonostante asserisca di star bene a tutti i costi, dà chiari segni di squilibrio mentale.
Si conclude qui la prima puntata in prima serata di “Gazebo”. L’esperimento di Rai 3, effettivamente, si è rivelato interessante. Nonostante il clima sia da classico programma di seconda serata, per le tematiche trattate la promozione in “prime time” è meritata. Prossimo appuntamento venerdì 30 maggio, sempre alle 21.15, su Rai 3.