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Qual è il motivo? Probabilmente l’ampia offerta che propone il locale: si va dalla pizza alla cucina più sofisticata. Dopo averle tentate tutte, la famiglia si rivolge allo Chef stellato. Cannavacciuolo arriva, dà uno sguardo iniziale al locale, conosce la famiglia che lo gestisce e si accorge subito, tra le altre carenze, di una carenza umana: il titolare ha troppa fiducia in se stesso, non accetta consigli e suggerimenti, vuole decidere tutto autonomamente. E neppure le persone che sono in cucina riescono a fargli almeno accettare alcuni consigli.
Cannavacciuolo comincia ad analizzare le pietanze: i gamberi sono immangiabili perchè non freschi, il riso saltato che vuol essere invece un risotto col pesce non sa di nulla, il dolce è di antiquariato. Pietanze che sono “una schifezza” tuona l’angelo salvatore. Per fortuna non fa il lancio dei piatti come i suoi colleghi di MasterChef, ma il tono è durissimo e il cuoco trema. Anche l’osservazione del frigorifero e delle credenze è disastrosa. Per non parlare della cena serale: Chef Cannavacciuolo trova troppa panna nei piatti soprattutto nelle cozze, il tonno è addirittura marcio: insomma un disastro.
Ma di chi è davvero la colpa? Il giorno dopo si fa una sorta di esame di coscienza: ognuno dei proprietari e dello staff deve comunicare a Chef Cannavacciuolo, quali sono gli elementi che non vanno. E adesso, via alla seconda fase: lo Chef si mette all’opera nella cucina e finalmente i piatti hanno un sapore differente e una ottima presentazione. Ma, a questo punto, bisogna rimodernare anche il locale: dopo la pubblicità arriva il nuovo Ritorante Sabatino, tutto differente, pulito, ordinato, senza tende ma con tanto open space. Chef Cannavacciuolo mostra il menù ai proprietari e allo staff: semplice e appetitoso, e il successo è assicurato. Alla fine sono tutti felici e contenti: Chef Cannavacciuolo saluta e si avvia verso una nuova “mission impossible”
Dopo la pubblicità arriva la seconda chiamata per Cannavacciuolo: deve restituire lo splendore passato al ristorante “A lanterna” a Genova. Si tratta del ristorante della Comunità di Don Gallo nerl quale uno staff internazionale, composto di persone in cerca di una seconda opportunità, ha lavorato per dare lustro al locale. Ma con la morte di Don Gallo tutto sembra crollare.Ed ecco arrivare Superman Cannavacciuolo che metterà tutto a posto. Lo Chef inizia, come sua abitudine, a conoscere lo staff che lavora nelle cucine. Poi chiede di assaggiare le pietanze. E qui il disastro annunciato diventa reale: innanzitutto l’attesa è lunga. Poi le trofie sono decenti, il pesce mangiabile, ma i funghi sono da buttare. Insomma, dice Cannavacciuolo, è come se avessero cucinato due cuochi: uno che sa stare ai fornelli, l’altro del tutto inesperto e superficiale.
Dobbiamo mettere il vecchio da parte ammonisce lo Che stellato mentre nota come anche il servizio ai tavoli per le comande non sia all’altezza del locale. Adesso Cannavacciuolo non urla. Con tranquillità raduna tutto lo staff e lo incita ad andare avanti anche senza Don Gallo. Dovete dare agli altri la possibilità che avete avuto voi, ammonisce, sottolineando che “questo posto deve andare avanti”.
Si passa subito all’azione: lo Chef mette alla prova il team della cucina: deve sfilettare il pesce nella maniera migliore e deve realizzare degli origami. Cannavacciuolo studia anche il menù, che sarà chiaro, pulito, un solo foglio comprensibile. Poi passa a rimodernare completamente il locale. Prima aveva chiesto ad ognuno dei componeti dello staff di scegliere un oggetto da portare nel Ristorante rimodernato.
Ed eccolo il nuovo locale: semplice ma pieno di luce: è stata cambiata anche l’insegna, vi è stata messa la lanterna simbolo del Ristorante. Cannavacciuolo dice: abbiamo distrutto il passato ma non il ricordo. La sentite l’energia di Don Gallo?. All’ora del pranzo Cannavacciulo presenta i suoi piatti, semplici ma gustosi. E tutto lo staff è incantato dinanzi alle ricette del salvatore. Vengono dati suggerimenti precisi anche su come prendere le comande. Ed è l’ora dell’arrivo dei clienti. Cannavacciuolo incita tutti: ci vogliono sale, olio e amore.
Il miracolo è avvenuto: il gruppo di lavoro si dimostra all’altezza delle aspettative. Chef Cannavacciuolo è soddisfatto e, dopo le ultime raccomandazioni, se ne va: Adios, saluta. Pronto per un’altra impresa. Ma accadrà nella prossima puntata.
Qui le anticipazioni del programma.