Più di 400 eventi organizzati, oltre 200 gli enti promotori coinvolti insieme a più di dieci nazioni europee. Sono questi alcuni dei numeri del Festival “Via Francigena Collective Project 2015”. L’obiettivo della rassegna è interpretare il bisogno di un “nuovo fare sociale”, contribuendo a sviluppare il dialogo tra culture diverse, valorizzando le particolarità dei luoghi dei diversi territori coinvolti.
{module Google richiamo interno} “Il nostro è un Festival dove la parola chiave è passione” , afferma Sergio Polci, direttore artistico della manifestazione. “La nostra rassegna vuole favorire l’unione nelle tante diversità di culture che incontra. Per realizzare questa iniziativa, che quest’anno registrerà il 30% in più di eventi organizzati rispetto al 2014, abbiamo speso anche poco, circa 20.000 euro. Per questo si può dire che si tratta di un Festival anticrisi e volto a sviluppare una forma di turismo eco-sostenibile”.
La maggior parte degli eventi in programma sarà ad accesso gratuito e si snoderà lungo la via Francigena, definita dagli organizzatori “la più estesa infrastruttura storico – culturale d’Europa”. Grande spazio verrà dato al trekking e alle visite guidate, senza tralasciare la cultura e l’enogastronomia.
Il Festival, che si avvale anche del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, si avvicinerà anche al mondo della musica. È stata avviata una collaborazione con il Rome Chamber Music Festival, kermesse internazionale per la promozione dei talenti under 26, in programma dal 5 all’11 giugno.
Tutti coloro che sono interessati ad avere notizie sugli eventi in cartellone potranno farlo agevolmente collegandosi a Internet anche tramite dispositivi mobili. “Attraverso i nostri siti web, www.festival.viefrancigene.org e www.viefrancigene.org, gli utenti potranno informarsi facilmente su tutto ciò che riguarda il Festival. Connettendosi, anche in viaggio, con uno smartphone sarà loro possibile sapere in poco tempo dove e quando si terranno i nostri appuntamenti. Un aiuto in più per calarsi appieno nell’evento”, conclude il direttore artistico Polci.
Sergio Valzania, scriittore e storico, tra i maggiori esperti dei cammini europei, afferma: “dopo la Spagna, l’Italia è in grado di attrarre il maggior numero di pellegrini in Europa e bisogna continuare a sostenere il progetto in ogni modo. Ma è necessario offrire ai pellegrini un’esperienza più economica”.