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Iniziamo dal primo. Giugno è alle porte, e manca poco sia agli esami di Stato che all’inizio della sessione estiva per gli universitari. Così, in maniera strategica, Acutil Fosforo ripropone in televisione la sua pubblicità, rivolta proprio agli studenti.
Nello spot vediamo infatti un “Acutil quiz” con un presentatore che pone domande di cultura generale a dei ragazzi. In una biblioteca, in strada, nel cortile di una scuola, si nota quanto questi ragazzi siano in difficoltà nel rispondere a domande di base quali l’anno dell’unità d’Italia.
È a questo punto allora che subentra il prodotto reclamizzato: per aiutarli a ricordare, serve Acutil Fosforo, tanto che ora gli studenti non esitano un attimo sulle date che vengono loro chieste.
Lo spot finisce così per veicolare un messaggio che rappresenta l’Acutil come una sorta di pasticca miracolosa che, una volta ingoiata, consente di avere il sapere in tasca.
Dall’effetto benefico del fosforo se ne passa a un altro: quello dell’acqua. Stavolta è la campagna della Ferrarelle la protagonista della nostra analisi: l’acqua promette una “vita effervescente”.
Fa da colonna sonora allo spot la celebre Sweet Child O’ Mine dei Guns N’ Roses, che accompagna i due protagonisti dall’infanzia all’età adulta. Una vita la loro, vissuta all’insegna dell’energia: correndo spensierati sulla spiaggia incontaminata da piccoli, e ancora da adolescenti. Fino a quando, ormai “grandi”, si guardano negli occhi innamorati. Il cerchio della vita riparte, perché, sempre su quella stessa spiaggia da cui tutto è iniziato, stavolta i due tengono per mano la loro bimba che, vitale come erano loro da piccoli, si stacca dai genitori per andare a giocare con gli altri bambini. Naturalmente però, la coppia protagonista non ha perso la propria vitalità né le vecchia abitudini: lo spot si chiude perciò con i due che si siedono sulla spiaggia, pronti a dissetarsi con la Ferrarelle.
Uno spot questo che diviene un inno alla vita e che deve molto del suo impatto emotivo alla storica colonna sonora. Il brano si adatta perfettmente alle immafgini, in quanto il pezzo è dedicato proprio a un viso che porta alla mente ricordi d’infanzia e posti del passato di quell’età.