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Due sono le versioni diffuse, una interamente al maschile e una declinata al femminile.
Nel primo spot, intitolato Shock, vediamo un uomo che sta parcheggiando; al suo fianco un amico. Mentre si volta per fare manovra, si accorge che sul retro siede un terzo amico. La sorpresa è tale da farlo urlare dallo spavento: la macchina infatti, come ricorda il claim, “è così Smart” da avergli fatto dimenticare che ci siano ben 4 posti.
Da una lato l’azienda rinforza così l’identità del brand, dall’altro propone un modello diverso. L’intento è quello di “allargare” la propria idea di Smart, attraverso un’auto che, seppur più grande, ne mantiene la linea e si caratterizza ancora una volta per la facilità con cui si può parcheggiare.
Del resto, è proprio la ridotta dimensione della Smart una delle proprietà che invogliano il cliente all’acquisto. E non è un caso che, in entrambi gli spot, i protagonisti vengano ripresi proprio in questa operazione.
Mentre però in quello appena analizzato vediamo il conducente impegnato nella manovra, in quello con protagoniste le ragazze no. Va quindi dato atto ai creativi della campagna di non aver voluto cavalcare facili luoghi comuni sulle donne imbranate al volante.
In questo secondo spot la ragazza al posto di guida aspetta la sua amica appena scesa dall’auto. Convinta di essere rimasta sola, improvvisa una “robot dance” al ritmo del brano dance anni ’90 What is love. Si tratta di una danza che consiste nel muoversi, appunto, come un robot.
Ne nasce un simpatico siparietto, che ovviamente viene ripreso con lo smartphone dalla terza amica dimenticata sul retro. L’ignara protagonista si accorgerà troppo tardi di essere stata immortalata nel suo attimo di spensieratezza. Anche qui, naturalmente, il motivo è lo stesso: la Forfour è talmente tanto Smart che le dimensioni maggiori passano in secondo piano.
Le due pubblicità girate consentono ovviamente di mostrare il modello della macchina in due diverse combinazioni di colore: grigia e nera la prima, rossa e nera la seconda.
Un’idea semplice quella alla base della campagna, ma efficace grazie alla sua leggerezza. Va inoltre sottolineato che What is love assicura un piacevole effetto amarcord sulla generazione di spettatori che quel pezzo lo collega alla propria infanzia.