{module Google ads}
Alla regia Stefano Sollima, a cui è affidata anche per la seconda stagione la supervisione artistica della serie, con Francesca Comencini (Lo spazio bianco; Un giorno speciale), Claudio Cupellini (Lezioni di cioccolato; Una vita tranquilla, Alaska) e, new entry, Claudio Giovannesi (Alì ha gli occhi azzurri). Quattro registi a dirigere uno straordinario cast di attori legati al territorio, con esordienti che si mischiano ad attori professionisti: agli ormai notissimi protagonisti della serie Marco D’Amore, Fortunato Cerlino, Salvatore Esposito, Marco Palvetti si uniscono nuovi interpreti.
Si apre la seconda stagione, Pietro è evaso dal furgone penitenziario, i ragazzi di Genny sono caduti nell’imboscata di Conte e Ciro ha sparato a Genny. L’era del clan Savastano, che un tempo regnava incontrastato su Napoli, sembra irrimediabilmente finita.
Si apre ora il più grande vuoto di potere mai esistito nella storia della Camorra. Il re, don Pietro Savastano, ha abdicato, almeno momentaneamente. Tutte le forze in campo, improvvisamente, avranno la possibilità di dire finalmente la loro e non dovranno sottostare agli ordini di un boss dispotico come Don Pietro. Quest’ultimo, provato dal 41bis nel fisico e nella mente, non sembra però disposto a perdere il suo impero.
{module Google ads}
A contendersi quello che una volta era il regno dei Savastano sono in tanti. A partire da Ciro, “l’immortale”, che da subito riprenderà a tramare nell’ombra, esplorando vecchi e nuovi alleati, con l’obiettivo di compiere finalmente il grande salto a cui ha sempre mirato. Un obiettivo che mai come ora sembra essere alla sua portata.
E c’è Salvatore Conte che ora aspetta una risposta dai boss dei clan un tempo vicini ai Savastano. Sul finire della prima serie, infatti, aveva proposto loro di formare una nuova alleanza in cui tutti avranno lo stesso peso. Un alleanza su cui Conte, grazie alla sua forza e al suo carisma, farà di tutto per imporre la sua egemonia. Ci sono Malamò e uno sparuto gruppo di “soldati” rimasti fedeli ai Savastano, che ora vivono asserragliati in un pugno di case, apparentemente condannati a morire soffocati dalla nuova alleanza, qualunque essa sia. Aspettano Don Pietro, fedeli fino alla morte.
E poi c’è Genny, reggente in assenza del padre in un pugno di mesi ha visto crollare un impero costruito in vent’anni di fatica. Ora scampato alla morte torna in scena.
Conte, Pietro, Genny e Ciro. Quattro uomini e un reticolo di rapporti che mischiano insieme sangue, affetto, odio e vendetta. E una certezza: il futuro apparterrà a chi sarà in grado di stringere l’alleanza più forte. O forse quella più inaspettata. Ma non è tutto, nella seconda stagione emergono nuovi personaggi che si innestano nella lotta sul territorio, intessono alleanze, contendono il potere ai vecchi reggenti. Personaggi femminili in particolare, tra cui Patrizia (Cristiana Dell’Anna), carattere forte e un passato difficile. Rimasta orfana giovanissima ha dovuto abbandonare la scuola per crescere da sola i fratelli più piccoli. Oggi è apprezzata capocommessa nel negozio di moda dove si servono tutte le donne più in vista di Secondigliano. Un posto speciale, dove un orecchio attento può raccogliere, nelle chiacchiere tra clienti, informazioni preziose. Esattamente quello di cui ha bisogno suo zio, Malamò, luogotenente di Pietro Savastano.
E Annalisa, detta “Scianel” (Cristina Donadio), la reggente dell’importante piazza di spaccio un tempo appartenente a suo fratello Zecchinetta, il boss ucciso dai ragazzini di Genny nella prima stagione. Il carattere ruvido e diffidente, unito ad un’intelligenza istintiva e quasi “animale”, le conferiscono una decisa capacità di comando. Un comando che Scianel esercita senza scrupoli in modo duro e spietato.
La scrittura della seconda stagione di Gomorra- la serie è affidata a Stefano Bises, Leonardo Fasoli, Ludovica Rampoldi e Maddalena Ravagli.