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Si comincia con un breve video, un prodotto realizzato dal disegnatore Makkox. È una piccola serie a fumetti, dal titolo “Magna capitale”, sulla scia delle cronache recenti. Protagonista un giovane laureato che vuole cercare di entrare nell’oscuro sistema che sta stravolgendo la città di Roma. Le mini – puntate vengono trasmesse nell’arco di tutta la serata.
Dopo l’apertura musicale a cura del cantante John De Leo, Diego Bianchi affronta insieme a Marco Damilano la problematica dei migranti, che in questi giorni hanno affollato la stazione centrale di Milano e la Tiburtina di Roma. Nel suo consueto “spiegone”, il cronista, sulla scia della presunta diffusione della scabbia a causa della presenza degli immigrati, invita con ironia il leghista Salvini a leggere i “Promessi sposi”, nello specifico il passo dell’epidemia di peste a Milano.
Per capire qual è realmente la situazione nei due scali ferroviari italiani, Diego Bianchi si è recato prima a Milano e poi a Roma. Nella città meneghina, l’atmosfera è pesante. Molti sono gli immigrati che sostano all’interno della stazione, in condizioni igieniche molto precarie. Secondo la testimonianza di una volontaria, alcuni profughi sostano per pochi giorni a Milano in attesa di trasferirsi verso altre parti d’Europa. La maggior parte di loro viene dalla Siria e dall’Africa.
Alcuni profughi vengono portati a dei centri di accoglienza. Il problema, però, è che sono alla saturazione e non è possibile farli entrare tutti in strutture del genere. Tuttavia, quasi tutti soggiornano poco in Italia, preferendo spostarsi verso il Nord dell’Europa. Bianchi mostra le immagini di uno centri presenti a Milano, una ex scuola. Tante le donne e i bambini presenti.
Dopo Milano, ecco la stazione di Roma Tiburtina. Molti immigrati dormono nel piazzale antistante lo scalo romano. Bianchi intervista alcuni di loro, giovanissimi. Dicono di venire dall’Eritrea e dalla Libia e di voler partire, destinazione Germania o anche Inghilterra. Con la sua videocamera, il conduttore riprende i medesimi posti a distanza di un giorno: non è rimasto più nulla, se non resti di cartoni utilizzati come coperte per dormire. Degli immigrati nessuna traccia, poiché la Polizia ha sgomberato il piazzale della stazione: alcuni sono stati arrestati, altri sono scappati. Pochi sono riusciti a partire per raggiungere la loro meta.
Attraverso la lettura di alcuni tweet scritti da personalità del mondo politico, l’attenzione si sposta, inevitabilmente, sullo scandalo di Mafia Capitale. Come d’abitudine, Zoro commenta con un certo sarcasmo i cinguettii dei politici di casa nostra.
In collegamento da Roma, nel cuore dei Fori Imperiali, c’è il tassista – reporter Mirko Matteucci, “Missouri 4”. Sarcasticamente, nel raccontare la sua giornata di lavoro, Matteucci racconta di aver incontrato alcune persone provenienti da varie parti d’Italia e d’Europa: tutti ammirano Roma. Stando al suo racconto, nessuno si è accorto dello scandalo che sta sconvolgendo la Capitale. Poi, una piccola intervista al sindaco Marino. Il tassista recita sempre la parte del giornalista compiacente nei confronti del potere, attirandosi i simpatici rimbrotti di Bianchi.
Arriva il momento più atteso: l’intervista a Roberto Saviano. Il colloquio si svolge all’interno di un’automobile, onde evitare rischi per l’incolumità dello scrittore campano. La struttura che sta dietro a questo fenomeno ha tutti i tratti di un gruppo mafioso. Sono stati emulati metodi e azioni tipiche delle organizzazioni malavitose più note. Attenzione, però: si tratta di organismi piuttosto autonome“, afferma Saviano. “Mafia Capitale si basa sul fatto che nessuno sia pulito. È l’esempio tangibile che senza corruzione non inizia nulla. Dal mondo politico c’era qualcuno che dava informazioni a Carminati, forse uomini dei Servizi.“, conclude.
Dopo la lunga intervista a Saviano, momento musicale con John De Leo, nome d’arte di Massimo De Leonardis.
Si affronta, in modo singolare, anche l’argomento scuola. A parlarne, attraverso i suoi fumetti, è Makkox. Il disegnatore prende in giro la categoria degli insegnanti, ricordando il suo passato da alunno. “Faccio fatica a solidarizzare con loro, quando penso che fanno tre mesi di vacanza all’anno!“, dice. Fornisce dei consigli ai docenti su come protestare: innanzitutto, niente blocco degli scrutini. Ad esempio è meglio far protestare le supplenti giovani, più belle ed avvenenti rispetto alle insegnanti di ruolo. Il “tutorial” continua: con i suoi disegni, Makkox propone l’uso di un particolare kit utile a tutti i docenti per far “scoppiare la rivolta”.
L’ultimo scorcio della trasmissione è dedicata al mondo dei social network. Si continua a parlare di Mafia capitale. Sfruttando l’hashtag #magnacapitale, gli utenti di Twitter hanno inviato una serie di foto buffe collegate al tema portante della serata. Zoro si collega al telefono con due utenti che hanno inviato un’immagine all’account ufficiale del programma. Poi, spazio alla tradizionale social top ten, con i tweet più strampalati della settimana, pubblicati da esponenti della politica e non solo.
Termina qui la quarta puntata di Gazebo. Ultimo appuntamento previsto per venerdì 20 giugno, sempre su Rai 3 a partire dalle 21.15.