L’appuntamento con il protagonista di “Borat” è in prima serata, alle 21 , all’interno del canale Sky Cinema 1 HD. Cohen parlerà di molti argomenti e, tra l’altro, svelerà a Francesco Castelnuovo che ne ha raccolto le dichiarazioni, la sua passione per i Monty Python e Massimo Troisi
Sacha Baron Cohen, ha lettralmente affascinato, durante le giornate del Giffoni Film Festival, sia i giovani giurati che gli ospiti nazionali e internazionali presenti alla Cittadella del cinema. L’intervista esclusiva rilasciata alle telecamere di Sky Cine News arriva a poco più di una settimana dalla conclusione della kermesse cinematografica per ragazzi in una sorta di ideale continuazione.
Nella lunga chiacchierata, l’attore britannico protagonista di “Borat” e “Brüno” si è soffermato a lungo sul suo rapporto con l’Italia. Tra le altre rivalazioni, lo sentiremo affermare che apprezza Massimo Troisi e vorrebbe, in futuro, girare un remake di due film simboli del cinema made in Italy: “La dolce vita” e “Pasqualino Settebellezze”. Dirà ancora che la passione per le commedie ironiche, coltivata fin dall’infanzia, è iniziata con i “Monty Python”, in particolare con la visione del film “Brian di Nazareth”.
Cohen ha avuto dalla critica il grande riconoscimento di essere stato inserito nel solco della grande tradizione di comicità ebraica, quella che ha come prestigiosi rappresentanti Ben Stiller e Woody Allen. E a questo proposito ha dichiarato: «Noi ebrei siamo negati per lo sport, ma almeno sappiamo far ridere! È un vero onore farne parte, ma preferisco essere considerato semplicemente un attore comico, non un attore comico ebreo».
Sacha Baron Cohen ha, inoltre, spiegato i motivi che lo hanno portato a rinunciare al film sui Queen, nel quale avrebbe dovuto interpretare Freddie Mercury. Ecco le sue uniche parole in merito, pronunciate durante la blindatissima conferenza stampa del Giffoni: «Sono sempre stato un grande fan dei Queen e so che c’erano delle buone possibilità perché questo fosse un grande film. Purtroppo al momento il progetto sta prendendo una direzione diversa rispetto a quella che mi ero immaginato, tuttavia credo che ne possa venir fuori ugualmente un grande film».
Dalle notizie che sono circolate, sembra che l’attore, con la sua proverbiale vena dissacratoria, avrebbe spaventato i restanti membri della band coinvolti nel progetto cinematografico che, invece, erano, e restano, legati all’idea di un ritratto di Mercury più “tradizionale” e per famiglie.