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La parabola discendente ha interessato tutto l’universo televisivo come ha mostrato l’elaborazione dei dati Auditel realizzata dallo Studio Frasi relativi alla stagione 2014/2015 che va dal 1° settembre al 31 maggio.
In questo arco di tempo il piccolo schermo ha fatto registrare un calo del 2% per quanto riguarda l’audience. Il dato negativo si accentua quando viene preso in considerazione il pubblico nel prime time delle reti generaliste. Il decremento è stato valutato del 3%.
Non sfuggono al calo generale neppure le reti native digitali, anche se per loro, la diminuzione è minore ed è valutata intorno all’0,3%. Segno negativo anche nel giorno medio: -1,4% sul totale, -1,7% nelle generaliste e -1,1% nelle native digitali.
Sembra davvero uno scenario poco promettente per il futuro. Ciononostante RaiUno e Canale 5 riescono a sopravvivere con qualche dignità. Il merito va ai grandi eventi. Per quanto riguarda Rai 1 ci si riferisce, in particoalre, al Festival di Sanremo, agli show di Roberto Benigni, al concerto di Al Bano e Romina dall’Arena di Verona, ai Wind Music Awards. Per Canale 5 hanno contribuito in maniera determinante la Champions League e il programma Amici che ha assicurato alla rete la leadership del sabato sera.Una laedership che era assicurata anche da C’è posta per te e, all’inizio dell’autunno 2014, dal nuovo talent show Tu si que vales.
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Mediaset, però, riaspetto alla Rai ha un ulteriore motivo per essere soddisfatta: ha infatti il primato anche sulle native digitali.
La più seguita nella fascia del prime time è infatti Iris: il canale dedicato al grande cinema vanta oltre 447mila spettatori e 1,66% di share.
In seconda posizione si piazza Rai Movie, il canale del digitale terrestre di Viale Mazzini dedicato al grande cinema. La media è di 356mila viewer, 1,32% di share.
In terza posizione troviamo Cielo, con 353mila spettatori e 1,31% di share.
Nella fascia del daytime domina incontrastato Rai Yoyo (149mila utenti, 1,35% di share) a pari merito con Real Time.
Subito dopo troviamo Dmax (1,29%).
un altro dato molto significativo scaturisce dall’analisi dei dati Auditel: è aumentato del 17% il numero delle famiglie che non possiede un televisiore in casa. Inoltre è cresciuto il numero degli stranieri in Italia, che preferiscono la programmazione Mediaset, come anche gli spettatori tra i 4 e i 54 anni e le famiglie numerose.
Il servizio pubblico, invece, è preferito dagli anziani e dalle persone con un titolo di studio e un reddito elevato (+12% rispetto alla concorrenza).
Sono cifre che dovrebbero far ruflettere i responsabili di reti e tutti coloro che si occupano di tv.