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Si parte da Bari, dove il conduttore si addentra subito nei cunicoli sotterranei della Basilica di San Nicola. Ma il momento è breve; Giacobbo riemerge subito per attraversare le strade della città e anticipare gli argomenti che verranno trattati.
Eccoci dunque sul sagrato della Basilica del santo: San Nicola è morto intorno al ‘300, ma non si sa con precisione quando. La cosiddetta “missione San Nicola”, con cui Papa Gregorio VII avrebbe mandato due pellegrini alla ricerca delle reliquie trafugate, potrebbe nascondere un altro intento: il recupero del Santo Graal.
Giacobbo si avventura all’interno della struttura, per “salire e poi riscendere”. Il racconto prosegue: Gregorio VII non vedrà mai i frutti della sua opera: sarà infatti il suo successore, Urbano II, a indire la prima Crociata. Quando in seguito le ossa saranno ritrovate, conterranno un’acqua che è stata chiamata “manna di San Nicola”. Si tratta di un’acqua pura, che si conserva ancora oggi nella teca che contiene il corpo del santo all’interno della Basilica.
Seguendo il filo conduttore dell’acqua, Giacobbo si sposta quindi verso il “castello più originale del mondo”: Castel del Monte. Si tratta di una costruzione ottagonale (con otto torri a loro volta ottagonali) che sembrerebbe rappresentare la sovranità territoriale di Federico II.
In molti si sono interrogati sulla sua funzione: per alcuni osservatorio astronomico, per altri esercizio matematico, per altri ancora luogo in cui custodire il Graal. Costruito su una collina, il castello non possiede mura difensive, né aveva un fossato intorno. Qual era dunque il suo scopo? Pare che Federico II lo utilizzasse come avamposto di caccia.
Si fa però strada un’altra ipotesi: secondo due studiosi, in base all’osservazione di alcuni particolari architettonici, l’edificio potrebbe essere stato destinato ad utilizzo termale su esempio degli hammam islamici. Peccato che, poco prima, nel dar loro la parola, Giacobbo avesse millantanto di studi magici.
Nella collina sottostante il castello, una falda acquifera. Dalle falde della copertura, venivano raccolte grandi qunantità di acqua: attraverso una ricostruzione in computer grafica, vediamo come doveva essere l’interno di Castel del Monte.
Naturalmente, Giacobbo non resiste alla tentazione di salire in cima per camminare sulle torri.
Il conduttore si trova ora ad Altamura, pronto a calarsi nel sottosuolo insieme al suo autore Davide. Qui infatti, si trova una delle grotte meno scoperte del mondo e in cui è difficile trovare tratti in cui poter camminare in piedi.
Gli speleologi hanno scoperto il “pertugio” per accedere alla grotta seguendo il movimento inusuale di un refolo di vento. A un certo punto però, la troupe si ferma perché non può procedere oltre: più avanti, di cui Giacobbo manda in onda le immagini di repoertorio fornitegli, vi è il corpo conservato dal calcare di un uomo primitivo, ribattezzato appunto “uomo di Altamura“. Avventuratosi forse per seguire degli animali, l’uomo è forse stato travolto dall’acqua; il reperto risale a circa 150mila anni fa.
Tornato in superficie, il conduttore si muove tra i trulli di Alberobello, di cui sono rimasti solo i più recenti: in passato infatti, era abitudine abbatterli per poi ricostruirli, così da sfuggire all’occhio degli esattori.
Giacobbo si occupa poi di Egnazia, misteriosa cittadina di cui è rimasto solo il sito archeologico.
Siamo ora ad Otranto, la “città più a est d’Italia”. Parte da qui il racconto della battaglia degli 800 martiri, in cui un piccolo esercito fronteggiò l’armata turca, che poteva contare su ben 18mila uomini: per ben due volte i tarantini rifiutarono l’offerta diplomatica dei turchi pur di non cedere davanti all’invasore. Non erano soldati di professione ma contadini, artigiani, eppure imbracciarono le armi.
Entriamo dunque nella cattedrale di Otranto, dove il mosaico a terra segnalerebbe il passaggio dei Templari. Ci si domanda se la città non fosse stata attaccata proprio perché custodisse qualcosa di prezioso, ovvero il sacro Graal.
Ciò che è certo, è che nella cappella dell’edificio sono conservate le ossa degli 800 martiri: uomini comuni che accettarono la morte pur di non piegarsi alla conversione religiosa. Portati su una collina e decapitati, gli uomini sono stati dichiarati santi da Papa Francesco: il loro sacrificio li ha elevati da persone comuni a figure sacre.
In alcune parti della cattedrale sono rimaste tracce della vecchia pavimentazione, quella della basilica che vi sorgeva prima della costruzione della cattedrale. Giacobbo è sulle tracce dei templari.
Il momento è ad alto tasso di suspance: per l’occasione, il rettore della cattedrale, don Nicola, scoperchia una botola che, dice, non veniva aperta da diverso tempo. Recitato il copione, con elmetto da speleologo in testa, Giacobbo si cala nelle anguste profondità del sottosuolo. Ma pure qui, tracce degli antichi cavalieri non ce ne sono; il conduttore comunque, le rinviene su una pietra posta in passato per evitare il crollo della cattedrale.
La puntata si conclude qui, senza anticipare i contenuti di lunedì prossimo. Giacobbo ci lascia però con una chicca: un crossover con Razzo Laser in cui, dietro la parete misteriosa di una grotta, sono in attesa proprio Rocco tanica e Angela Rafanelli.