Fabrizio Frizzi ha ripercorso la storia di quei giorni così importanti per gli appassionati di musica di ieri e di oggi. Lo stesso conduttore 50 anni fa aveva preso parte a quell’evento storico, dal momento che aveva assistito con i genitori ad uno degli show romani dei The Beatles.
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Tutto è iniziato il 23 giugno 1965 quando la band è arrivata in treno da Lione a Milano. Ad accogliere i 4 musicisti numerosi fan in delirio che di lì a poco sarebbero accorsi al Velodromo Vigorelli per assistere alla performance dei ragazzi.
Al racconto del conduttore si sono alternati immagini e contributi video di repertorio, ma soprattutto i ricordi di personaggi più o meno noti che a diversi livelli hanno preso parte a quegli show: il giornalista Gianni Minà, che ha condiviso con gli spettatori alcuni aneddoti riguardanti la sua conoscenza diretta dei The Beatles, Gianni Bisiach che ebbe l’onore di intervistarli poco prima che divenissero un fenomeno mondiale, e persino Gilberto Petrucci, uno dei paparazzi che seguì il complesso musicale nella trasferta italiana.
Non potevano mancare gli artisti di casa nostra che 50 anni fa aprirono i concerti italiani del gruppo, come Fausto Leali e Peppino Di Capri, i quali si sono esibiti durante la trasmissione con alcune tribute band dei The Beatles. Tanti infatti i momenti musicali della serata, compreso un duetto tra Fabrizio Frizzi e Catherine Spaak sulle note di “Ieri”, versione italiana di “Yesterday” incisa proprio dall’attrice molti anni fa.
Tra gli altri ospiti della serata anche il figlio del sarto personale della band, Ken Scott (uno degli ingegneri del suono che hanno lavorato direttamente con la band), due dei fan club italiani dedicati ai The Beatles e Amanda Lear, che con il suo stile pungente e senza filtri ha tratteggiato in maniera poco elegante il profilo di Yoko Ono.
Particolarmente apprezzabili gli interventi di persone comuni che hanno portato testimonianze video di quegli show musicali che, in Italia come nel resto del mondo, hanno conquistato un’intera generazione e continuano ad esercitare un grande fascino anche presso chi non ha potuto vivere in prima persona quel periodo.