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Innanzitutto come è nata l’idea di iscriversi alle selezioni di Hell’s kitchen?
Ero a New York l’estate scorsa quando ho visto per caso su Facebook che si stavano cercando concorrenti. Ho deciso di provare, ho inviato il curriculum senza metterne nessuno dei miei al corrente. Dopo circa tre mesi sono stato convocato per i casting, poi sono iniziate le prove culinarie e successivamente tutte le fasi del programma viste in tv.
Prima di Hell’s kitchen dove ha lavorato?
Ho curato l’apertura di un grande albergo a Londra dove ho vissuto per un anno, ho seguito lo start up di un ristorante a Bucarest e ho lavorato a Bergamo, la mia città, in diverse realtà di notevole prestigio. L’esate scorsa ho seguito l’avvio di un ristorante a New York e poi si sono dedicato alla cucina pret a porter per un’elite di alta gastronomia.
Per chi ha cucinato?
Per molti imprenditori e personalità dell’economia e del business. Ma ho avuto il privilegio di cucinare per Cameron Diaz, Colin Firth e Johnny Depp. E successo a Londra e sono certo di aver fatto colpo con le mie creazioni.
Quali menù ha preparato per il suo nuovo incarico nel Ristorante di Hell’s kitchen nel Forte Village in Sardegna?
Ci saranno innanzitutto, i miei cavalli di battaglia: le capesante, il filetto alla Rossini modificato da me in chiave moderna e tanti elementi mediterranei sardi per dare un tocco autoctono alla mia cucina. Ma ci saranno anche le mie provocazioni culinarie.
Nel corso di Hell’s kitchen lei è stato affiancato da Eleonora e Chiara che hanno usato un linguaggio quotidiano notevolmente sboccato. Lo ha notato?
Io certo non sono uno stinco di santo ma non capivo il motivo per essere così sboccati. Non voglio fare il moralizzatore nei loro confronti, talvolta glielo ho fatto notare anche perchè il modo di presentarsi dinanzi ad un pubblico di elite è fondamentale. Alla fine credo sia stata una loro scelta esprimersi in quel modo. Ma la mia eleganza, alla fine, ha avuto la meglio.
La sua famiglia è soddisfatta di lei?
Certamente. E lo sono anche i miei amici che mi hanno fatto sentire il loro entusiasmo. Credo che la mia vittoria sia un orgoglio per i miei ma anche per Bergamo, la mia città.
Quanto di positivo le ha dato Hell’s kitchen?
E’ stato positivo lavorare a stretto contato con Carlo Cracco e aver fatto nuove amicizie, soprattutto con Chang, Giordano, Chiara. Sono riuscito a gestire lo stress e a vivere tanto tempo senza i social network, io che sono un social- addicted. Adesso sto recuperando il tempo perduto con un’alta impennata di followers.
Cominci a ragionare sul suo futuro
Innanzitutto spero che l’esperienza al Forte Village mi consenta nuovi contatti con chef stellati e realtà culinarie di prestigio. Avrei anche l’idea di aprire un mio Ristorante ma ancora non ho deciso se scegliere Milano o restare nella mia Bergamo.
Però ha in mente anche di approdare in tv, vero?
Mi piacerebbe. Io ho scelto di mettermi sotto i riflettori proprio per far conoscere qualche altra mia qualità che possa aprirmi la strada verso il piccolo schermo.
Pensa ad una conduzione o alla recitazione?
L’importante è che sia un ruolo strettamente legato alla cucina e congeniale alle mie corde professionali.