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Extant, ideata da Mickey Fisher unisce in un calderone di differenti situazioni, fantascienza, thriller psicologico e dramma familiare. Mickey Fisher debutta in TV dopo due lungometraggi a tema sportivo, con una serie in linea con la moderna vocazione all’ibridazione tra generi tipica della televisione postmoderna e ben testimoniata anche da una fitta rete di rimandi e citazioni a vari lungometraggi sci-fi: dal classico Solaris (1972) – o, meglio, dall’omonimo remake hollywoodiano del 2002 – a The Astronaut’s Wife (1999), allo spielberghiano A.I. – Intelligenza artificiale (2001).
L’astronauta Molly Woods, dopo una missione nello spazio di tredici mesi durante i quali è stata completamente sola, torna sulla Terra dalla sua famiglia: il marito John (Goran Višnjić) è un geniale ingegnere bio-meccanico e ha personalmente messo a punto un androide-bambino, Ethan (Pierce Gagnon), con cui colmare l’assenza di un figlio.L’uomo, inoltre, pretende di inculcare nel puccolo robot sentimenti umani. E su questi si troverà a scontrarsi con la moglie.
Nonostante il suo lungo isolamento nello spazio, Molly scopre presto di essere rimasta misteriosamente incinta: mentre John è alla ricerca di un finanziamento per la produzione su larga scala dei suoi droidi, la donna inizia a indagare su quanto accaduto sulla sua navicella spaziale durate una lunga tempesta magnetica solare. Verrà a conoscenza di segreti sconvolgenti che riguardano anche il vero motivo per il quale è stata inviata nello spqazio per un periodo di tempo così lungo.
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Višnjić è sicuramente noto agli appassionati di serialità per la sua partecipazione a E.R. – Medici in prima linea (1994-2009); il cast si completa con Camryn Manheim, vista in Ghost Whisperer (2005-2010), Grace Gummer e il giapponese Hiroyuki Sanada.
La regia del pilot è di Allen Coulter, veterano delle serie HBO – da Sex & the City (1998-2004) a I Soprano (1999-2007) da Roma (2005-2007) a Boardwalk Empire (2010-2014) – con alcune autorevoli prove all’attivo da autore cinematografico, mentre nella squadra degli sceneggiatori spicca il nome di Leslie Bohem già legatosi a Spileberg e alla fantascienza da ideatore della miniserie Taken (2002).
Il regista ha curato personalmente ogni dettaglio della serie nel corso della registrazione. E Rai3 l’ha già trasmessa lo scorso settembre senza trovare molti riscontri positivi. Adesso ci riprova Rai4 che può basarsi su un pubblico meno generalista e più attento alle serie statunitensi.