Con la guida di Philippe Daverio, il racconto si dipana attaverso il tempo: dopo l’ingresso di Galileo Galilei nel 1611, l’Accademia svolse una funzione importantissima nel dibattito scientifico di quegli anni e di quelli successivi. Tuttora ricopre un ruolo fondamentale nella vita intellettuale italiana e non solo. Philippe Daverio ne parla con l’attuale presidente prof. Lamberto
Dopo un lungo peregrinare per varie sedi, con l’Unità d’Italia l’Accademia trovò una sua collocazione stabile, sempre a Roma, ma in un’area della città molto importante. Durante il periodo rinascimentale questa zona era al centro di profonde opere di riassetto urbanistico, come la costruzione di Ponte Sisto. Sulle due sponde del Tevere gravitavano le due arterie che scorrevano parallele lungo il fiume: via Giulia e via della Lungara. Su via della Lungara, un nipote di Sisto IV, Raffaele Riario si regalò una sorta di villa di campagna che sorgeva accanto ad un altra nuova costruzione, Villa Farnesina di Agostino Chigi. Proprio in questi due prestigiosi edifici si collocano le attività dell’Accademia dei Lincei.
Si comincia da Palazzo Riario, divenuto in seguito Palazzo Corsini dopo una rielaborazione settecentesca da parte dell’architetto Ferdinando Fuga operata sull’impianto originale rinascimentale. L’intervento del Fuga è ben visibile nelle sale del primo piano che ospitano la Biblioteca dell’Accademia, un’eredità della Biblioteca Corsiniana fondata dal cardinale Neri Corsini nel 1754 e donata poi allo stato italiano nel 1883. Il secondo piano è costituito da un’infilata di magnifiche sale dove si svolge gran parte dell’attività dell’Accademia.
Si passa poi a Villa Farnesina, attualmente sede di rappresentanza dell’Accademia, realizzata da Baldassarre Peruzzi per conto del ricco banchiere senese Agostino Chigi tra il 1508 e il 1511. Agostino Chigi era una figura del tutto particolare e di grande interesse, una sorta di piccolo borghese che divenne un uomo di potere non attraverso le strutture ecclesiali secondo le consuetudini di quei tempi, ma grazie ad una non comune abilità finanziaria e un’indubbia furbizia politica.
Era anche un uomo che aveva un forte interesse per il mondo culturale, capendo presto l’importanza di circondarsi della presenza e delle opere di grandi architetti e pittori. Si spiega così la ricchezza architettonica e decorativa della sua villa con i celeberrimi affreschi di Raffaello e della sua scuola, Sebastiano del Piombo e dello stesso Peruzzi. Basterà citare soltanto il celebre Trionfo di Galatea di Raffaello o il mirabolante effetto illusionistico creato da Peruzzi, uno dei primi esempi di prospettiva nella pittura, per dare il senso di quanta importanza rivestano questi cicli di affreschi nell’ambito della storia dell’arte rinascimentale.
Una storia dove si incrociavano e dialogavano cultura, arte, scienza, ricerca, economia, allo stesso modo di quelli che sono tuttora gli intenti, i valori, gli intendimenti dell’Accademia dei Lincei.Ancora un appuntamento con la cultura per Passepartout